ROMA. Nelle immagini si vede una scimmietta sofferente, legata a una capsula. E’ pronta ad essere lanciata nello spazio, nell’ambito del programma Kavoshgar, per studiare gli effetti della forza di gravità. Foto che hanno suscitato proteste e indignazione in tutto il mondo. Dall’Italia parte alla carica la Protezione Animali che chiede di inviare una lettera di protesta all’ambasciata iraniana e spiega: «L’Iran, nel tentativo di “tranquillizzare” gli animi, ha diffuso una fotografia post-viaggio, asserendo che l’animale stava bene. Ma, in realtà, si trattava di un’altra scimmia. Infatti, grazie ad un confronto delle foto, si è stabilito che alcuni segni particolari presenti nell’esemplare “mandato” sullo spazio erano totalmente assenti nell’altro. Molti affermano che questo esperimento non abbia neanche avuto luogo, ma nessuno in Iran ha mai ufficialmente smentito. Per questo, vi chiediamo comunque di scrivere un testo da noi proposto, simile a molti altri che girano in rete, sperando di ricevere una “risposta” dalle autorità. Si può inviare il messaggio all’ambasciata iraniana in Italia dalla pagina: e poi lo stesso messaggio va inviato anche al consolato, alla mail». Nel testo redatto dall’Enpa si legge che «si tratta di una scelta cinica ed oscurantista che non tiene in nessun conto dei diritti degli animali né della scienza, che ritiene del tutto inaffidabili tali esperimenti per semplici principi biologici. Chiedo pertanto con forza che cessino immediatamente i lanci iraniani di animali nello spazio, e che L’Iran annulli quelli previsti relativi a quattro scimmie appositamente catturate in Asia».

di Mirella D’Ambrosio

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