ROMA. Dopo la campagna di sensibilizzazione partita dalle stazioni della metropolitana della Capitale, il Wwf incontra oggi a Bruxelles le autorità europee per trovare una soluzione al tragico conto alla rovescia che potrebbe portare all’estinzione gli ultimi 880 gorilla delle montagne. A lanciare il disperato Sos è stato il presidente del Parco Nazionale del Virunga, Emmanuelle De Merode, che è venuto in Europa per chiedere di salvare gli ultimi esemplari della specie. Negli ultimi dieci anni la popolazione dei gorilla di montagna è diminuita del 75% a causa dei bracconieri a caccia della loro carne (bushmeat), e oggi sopravvivono solo in due aree tra il Parco Nazionale del Bwindi e il Parco Nazionale del Virunga, dichiarate dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, ma ora si aggiunge la minaccia delle grandi industrie del petrolio che hanno già acquistato concessioni per l’esplorazione petrolifera in circa l’85% del Parco del Virunga. «Salvare il gorilla di montagna significa salvare il cuore verde dell’Africa, la sua straordinaria natura e i villaggi e le comunità che vivono nel meraviglioso Parco del Virunga – spiega Isabella Pratesi, direttore Politiche di Conservazione Internazionali del Wwf Italia, che domani incontrerà il direttore del Parco del Virunga a Bruxelles – Le attività esplorative ed estrattive avrebbero un impatto catastrofico sulle comunità locali e sull’ambiente. Ettari di foresta verrebbero abbattuti, le nuove strade costruite consentirebbero un ingresso facilitato ai bracconieri». Intanto, da questa settimana nelle 190 stazioni delle metropolitane di Roma, i manifesti del gorilla invitano gli italiani a ”votare la natura, la vera forza del cambiamento” mentre sul sito si possono sostenere le attività anti-bracconaggio grazie all’acquisto di attrezzature per i guardiacaccia, oppure si può scegliere di adottare un gorilla o un trio africano su

di Mirella D’Ambrosio

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