ROMA. Ci siamo, il Dipartimento per le politiche abitative di Roma Capitale ha reso pubblico il nuovo Avviso per l’assegnazione in locazione di alloggi di edilizia pubblica. «L’importante novità che emerge è che il punteggio più alto è riservato a quei nuclei familiari, italiani e stranieri, che dimorino “in strutture procurate a titolo provvisorio, da organi, enti e associazioni di volontariato riconosciute ed autorizzate preposti all’assistenza pubblica, con permanenza continuativa nei predetti ricoveri da almeno un anno». Quindi anche i rom residenti villaggi attrezzati della capitale potranno partecipare al nuovo bando per l’assegnazione delle “case popolari” a Roma. Dalle informazioni raccolte dall’Associazione 21 luglio, emerge che «le abitazioni degli 8 villaggi attrezzati di Roma, all’interno dei quali vivono i 3.680 rom e sinti, si configurano come le strutture indicate dal bando e pertanto l’amministrazione comunale si trova suo malgrado ad aprire le porte degli alloggi di edilizia pubblica alle comunità rom e sinte».
Secondo l’associazione, degli oltre 3.600 rom presenti nei villaggi attrezzati, saranno almeno 1.500 i rom, italiani e stranieri, che potranno presentare una regolare domanda per poter accedere nella fascia più alta per l’assegnazione dell’alloggio. «Il Dipartimento politiche abitative di Roma Capitale – spiega l’associazione -, recependo per buona parte le sollecitazioni espresse da tempo dall’Associazione 21 luglio, ha ampliato i parametri di assegnazione ricomprendendo anche le situazioni assimilabili a quelle dei villaggi attrezzati, compiendo così un passo importante verso una politica di effettiva uguaglianza e pari opportunità nell’assegnazione delle case popolari.  Già il 4 agosto 2012 il Tribunale di Roma, nell’azione legale promossa dall’Associazione 21 luglio e dall’Asgi contro il Comune di Roma, aveva dichiarato che la soluzione del campo nomadi proposta ai rom dall’amministrazione comunale ‘contraddistinta in base all’origine etnica […] di fatto impone agli stessi una condizione di vita più svantaggiosa’ rispetto a quella riservata alle fasce di cittadini non rom destinatari delle aree di edilizia residenziale pubblica e agevolata».
Per agevolare la presentazione delle domande da parte dei rom, l’associazione sta inoltre predisponendo una task force per fornire le informazioni necessarie per poter partecipare al bando. «Si tratta di una vittoria nel campo dei diritti umani – conclude l’Associazione 21 luglio – che chiude la triste parabola rappresentata dalle azioni del Piano Nomadi di Roma, caratterizzate dall’esclusione e dalla segregazione. Il diritto all’alloggio, per anni sottratto, viene oggi parzialmente restituito alle comunità rom e sinte presenti in città».

di W.M.

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