BARI. Che tipo di apporto offrono, in termini qualitativi e quantitativi, le associazioni di volontariato nelle attività di attuazione dei Piani Sociali di Zona? Come si sostiene la rete di solidarietà organizzata nei territori? E quali sono le buone prassi avviate negli Ambiti Territoriali che hanno come protagonisti principali le realtà associative? E’ da questi presupposti che prende corpo il progetto “PugliaCapitaleSociale”, l’iniziativa promossa dall’assessorato al Welfare della Regione Puglia che per il coordinamento tecnico-scientifico fa affidamento sull’Osservatorio Regionale del Volontariato e sul Centro Servizi per il Volontariato Puglia Net. E proprio quest’ultimo è stato individuato quale soggetto attuatore del programma che ha l’obiettivo di monitorare, conoscere e sostenere il capitale sociale delle comunità locali, rappresentato dalle 2.100 associazioni di volontariato che operano in Puglia.
IL PROGETTO. Disabilità, immigrazione, povertà, ambiente. L’azione dei volontari spazia in tutti i settori dei servizi sociali e socio-sanitari. Per questo, attraverso «il progetto puntiamo a sviluppare il protagonismo attivo del terzo settore. In particolare – spiega Luigi Russo, presidente del CSV Puglia Net – vogliamo capire che tipo di supporto offrono le associazioni di volontariato nei Piani Sociali di Zona. Perché se è vero che le associazioni hanno partecipato ai tavoli di concertazione propedeutici alla stesura dei Piani di Zona, è anche vero che non sempre le loro rilevazioni e richieste vengono prese in seria considerazione. Ed allora, vogliamo promuovere il ruolo del terzo settore utilizzando la sua competenza, la sua esperienza, attraverso la sua analisi dei bisogni, le sue proposte e gli interventi legati all’attuazione dei Piani Sociali di Zona 2010-2013».
LA SPERIMENTAZIONE. Partecipazione attiva e consapevolezza dei propri diritti. E’ da qui, dunque, che la Regione Puglia parte per sondare il suo “Capitale Sociale”. E lo fa «anche attraverso un lavoro di sperimentazione che coinvolgerà alcuni Ambiti Territoriali, 2 o 3 per provincia». In che modo? «Sarà individuata una buona prassi – prosegue Russo – che vede operare a stretto contatto il mondo del volontariato e quello istituzionale, in modo da concertare le attività, sostenere la rete dei servizi e diffondere l’associazionismo». Nell’Anno Europeo dei Cittadini, proclamato dal Parlamento Europeo, la Regione Puglia vuole quindi rafforzare il senso di responsabilità e di partecipazione, valorizzando nello specifico il suo “Capitale Sociale”, inteso come «uno dei principali indicatori di efficacia – conclude Russo – per un sistema locale di servizi».

di Emiliano Moccia

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