ROMA. L’allarme arriva da Sos Villaggi dei Bambini che nei sette  Centri di sviluppo sociale a Madrid, Barcellona e in Galizia solo nel 2011 ha aiutato  4.500 bambini e oltre 700 famiglie che ancora oggi ricevono pasti regolari e vestiario. “Non sapevamo a chi rivolgerci, dal momento che non abbiamo parenti o amici. –  racconta Liliana, che vive in Spagna ma è nata in Uruguay – Ora i nostri figli sono ben curati, pranzano e fanno merenda al centro, dove vengono anche aiutati a fare i compiti. È stato difficile ammettere di essere in difficoltà e chiedere aiuto, ma oggi piano piano ne stiamo uscendo”. Il marito di Liliana è disoccupato e la loro famiglia è entrata a far parte del programma di rafforzamento familiare di Sos nel 2008, dopo che il governo ha ridimensionato il budget per il sostegno ai nuclei familiari. I loro tre figli, spiega l’associazione, erano a rischio di malnutrizione, la frequenza scolastica e il comportamento aggressivo dei bambini, sommati alla terribile situazione della famiglia, hanno portato i due genitori a chiedere aiuto.
Secondo quanto dichiarato dal direttore regionale Pedro Puig gli educatori e terapeuti dei centri “segnalano un aumento allarmante del numero di genitori che dichiarano di avere subito violenza per mano dei propri figli”. “Il tasso di disoccupazione tra i giovani delle comunità in cui operiamo raggiunge il 52 per cento – spiega –  e, in molte famiglie, entrambi i genitori sono disoccupati. Attraverso gli asili nido, sosteniamo i genitori affinché possano continuare a cercare un’occupazione”.
Nel Centro di sviluppo sociale di Barcellona Sos Villaggi dei Bambini ha avviato anche ​​un programma di mentoring dedicato alle madri adolescenti, che, con l’aiuto di tutor individuali e grazie a un programma di accoglienza, formazione e sostegno nella ricerca di lavoro, vengono accompagnate nel percorso di acquisizione delle capacità genitoriali e di indipendenza economica. “La nostra priorità è proteggere i diritti dei bambini e garantire che non soffrano. Non possiamo permettere che abbandonino gli studi, perché così non avrebbero alcuna speranza. Per questo il nostro team a Madrid fornisce un sostegno ai giovani che sono stati espulsi dalla scuola e prevede di estendere il servizio anche ai bambini di strada” aggiunge Pedro Puig, Direttore nazionale di SOS Villaggi dei Bambini.

di Davide Domella

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