LIVORNO. Era il 17 dicembre 2011 quando la nave Eurocargo “Venezia” della compagnia Grimaldi perdeva in mare, davanti alle coste di Livorno, un carico di 226 bidoni contenenti 45 tonnellate di monossido di cobalto e molibdeno, sostanze catalizzatrici pericolosissime e altamente tossiche. Ad un anno di distanza i cittadini di Vertenza Livorno e l’Enpa presentano una denuncia per «gravissime inadempienze: si accertino le responsabilità a rischio la biodiversità del santuario dei cetacei». La nave era salpata nonostante le cattive condizioni meteorologiche il carico venne sbalzato in mare dalla nave a seguito di un’onda anomala, almeno secondo quanto ipotizzato dal comandante in prima istanza. In seguito, la compagnia marittima ha sostenuto invece, invece, che il carico fosse finito in mare a causa di una brusca manovra effettuata dal cargo per evitare la collisione con un altro natante.
LA DENUNCIA. «La notizia dello sversamento del pericoloso carico, avvenuto in una zona dove il mare è profondo anche 400 metri, venne data quasi per caso da un’edizione locale del Tirreno 12 giorni dopo, il 29 dicembre 2011, nonostante le autorità fossero a conoscenza dei fatti sin dal primo momento – denunciano i cittadini – ma non si tratta dell’unico ritardo: le operazioni di ricerca, a spese della compagnia marittima, sono iniziate solo il 6 febbraio 2012 con la nave Minerva, cominciando a recuperare alcuni bidoni e interrompendolo a più riprese le attività di recupero tanto che una multa (1000 euro), sebbene risibile, è stata comminata dalla Capitaneria di Porto alla compagnia Grimaldi per non aver rispettato i tempi di recupero. Ma dallo scorso settembre la compagnia Grimaldi ha abbandonato definitivamente le ricerche, lasciando in fondo al mare 72 bidoni e alcuni sacchi sparsi».
 

di Francesca Damiano

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