ROMA. Una “controfinanziaria” da 29 miliardi di euro, con 94 proposte specifiche e dettagliate per uscire dalla crisi salvaguardando i diritti. E’ il rapporto “Sbilanciamoci! 2013”, presentato a Roma. Un documento di 186 pagine di analisi, soluzioni e idee concrete che passano in rassegna criticamente le politiche del governo italiano e di Unione e Commissione europea e delineano un modo diverso di usare la spesa pubblica.
IL RAPPORTO: USCIRE DALLA CRISI. “La filosofia di quest’anno – si legge nel rapporto – è opposta a quella delle politiche neoliberiste e di ‘austerity’: per fronteggiare la crisi bisogna investire nel rilancio dell’economia, nella redistribuzione della ricchezza e in un nuovo modello di sviluppo sostenibile e di qualità. Per far crescere la torta bisogna prima fare delle fette più eque per tutti. È ora che i mercati finanziari, i rentiers e le banche si facciano da parte”. Il “cambio di rotta” di Sbilanciamoci! consiste, dunque, “nell’uscire dalla crisi in un modo diverso da quello con cui ci si è entrati. Serve un modello di sviluppo in cui, alcune merci, consumi, pratiche economiche siano giustamente condannate alla decrescita (il consumo di suolo, la mobilità privata, la siderurgia inquinante) e altre siano invece destinate a crescere; quelle di un’economia diversa che abbia tre pilastri: la sostenibilità sociale e ambientale; diritti di cittadinanza, del lavoro, del welfare degni di un paese civile; la conoscenza come architrave di un sistema di istruzione e di formazione capace di far crescere il paese con l’innovazione e la qualità”.
IL GOVERNO. Dure le critiche al governo Monti: “Delle tre parole con cui ha avviato la sua opera riformatrice – rigore, crescita ed equità – ha applicato solo la prima e solo a danno dei lavoratori, dei pensionati e dei giovani. Ha varato discutibili provvedimenti sulle pensioni e sulla riforma del mercato del lavoro. Le misure sulle liberalizzazioni sono state un flop. E poi tanti, tanti tagli: alle risorse come ai diritti. Nessuno – o quasi nessuno – investimento nella crescita. Di ‘impressionante sforzo riformatore” – come ha detto la Merkel a proposito dell’operato del governo Monti – c’è ben poco. Tanta tecnocrazia, tanto neoliberismo, tanti favori ai mercati finanziari e tante batoste per la povera gente”.
di f.g.

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