ROMA. «Il numero degli indigenti che utilizzano risorse caritative nel 2012 è aumentato fino ad arrivare a 3.686.942 persone, e rispetto al 2011 c’è stato un aumento del 33%». Questo il primo dato che emerge dalla relazione sul ”Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti 2012” realizzata dall’Agea-Agenzia per le erogazioni in agricoltura e presentata oggi a Roma presso il ministero delle Politiche agricole alla presenza del ministro Mario Catania e del ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera. Il maggior numero di indigenti «lo troviamo in Campania- spiega Pier Paolo Fraddosio, direttore dell’Agea- dove rappresentano il 22% del totale nazionale, con un incremento rispetto al 2010 del 56%». Segue la Sicilia, sottolinea Fraddosio, «dove l’aumento nelle Isole maggiori rappresenta il 47% del totale nazionale». Incrementi “significativi” anche nell’Italia settentrionale e centrale «con incrementi degli indigenti dal 24% del Nord al 25% del Centro, dove gli incrementi piu’ importanti si sono registrati nel Lazio». Le fasce piu’ a rischio sono bambini (10% degli indigenti) e anziani (30%).
POLITICHE FUTURE. «Dati allarmanti e destinati a crescere», secondo i ministri Catania e Passera, ma siamo di fronte a un caso di “sussidiarietà reale”, come spiega il ministro dello Sviluppo economico, grazie soprattutto alle organizzazioni caritatevoli no profit. L’Unione europea però dal 2014 «taglierà i fondi previsti dalla Politica agricola comunitaria per le eccedenze alimentari da distribuire agli indigenti», spiega il ministro Catania. Questo per puro “egoismo economico” da parte di alcuni Paesi Ue come la Germania. La Commissione europea ha proposto di «creare un fondo all’interno della politica sociale», ma sarà molto ridotto, sottolinea il ministro. Per questo di comune accordo con il ministero dello Sviluppo economico «è stato creato un Fondo nazionale per gli indigenti che non ha ancora copertura finanziaria», ma ha una “base giuridica” gia’ pronta e servita’ a partire dal 2014. Grazie alle eccedenze alimentari «dovute per lo piu’ a industria e grande distribuzione- prosegue Catania- sono stati distribuiti all’anno 100 milioni di euro di prodotti alimentari». Che equivalgono a «125 milioni di prestazioni alimentari (pasti o pacchi distribuiti) assicurati ai poveri», conclude Catania, «ci batteremo a Bruxelles per una negoziazione».

di Walter Medolla

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui