ROMA. La spesa privata per consumi registrerebbe nell’anno in corso una contrazione del 3,2%. Nel 2013, la spesa dei consumatori risulterebbe ancora in calo (-0,7%), a seguito delle persistenti difficolta’ sul mercato del lavoro e della debolezza dei redditi nominali. Lo rileva l’Istat sulle ‘Prospettive per l’economia italiana nel 2012-2013′. E’ quanto prevede l’Istat nelle ‘Prospettive per l’economia italiana nel 2012-2013′. Gli investimenti fissi lordi diminuirebbero del 7,2% nel 2012, per effetto di una forte riduzione da parte delle imprese e delle amministrazioni pubbliche. Nel 2013, le prospettive di una ripresa del ciclo produttivo e il graduale miglioramento delle condizioni di accesso al credito porterebbero ad un rallentamento della caduta (-0,9%)
LE ASSOCIAZIONI. Per il Codacons «il crollo dei consumi rende inverosimile la previsione del Governo di tornare a crescere nel secondo trimestre del 2013. Non a caso per l’Istat il Pil scendera’ nel 2013 dello 0,5%, piu’ del doppio rispetto alla flessione dello 0,2% stimata a settembre dal Governo». Per l’associazione di consumatori «questi dati dovrebbero indurre Monti e la maggioranza che lo sostiene a rivedere la legge di stabilita’. E’ indispensabile, infatti, che anche l’Iva al 21% non sia toccata, altrimenti i consumi finirebbero per risentirne proprio negli ultimi 6 mesi del 2013, quei mesi in cui il Governo si aspetta e spera in una ripresa». Inoltre non e’ possibile che «nel 2013 siano introdotti nuovi aumenti di tasse, essendo ormai le famiglie con l’acqua alla gola. Se non vogliamo che anneghino definitivamente occorre bloccare tutti gli aumenti in calendario, dalle multe per le violazioni al Codice della strada al canone Rai, dai pedaggi autostradali alla pessima idea di aumentare i ticket sanitari, anche se in modo commisurato al reddito».

di Francesco Gravetti

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