ROMA. Dignità e diritti per i profughi e richiedenti asilo arrivati in Italia e “parcheggiati” in centri di assistenza temporanei. Oggi, in piazza del Pantheon a Roma, alle 14, associazioni sociali e sindacati in difesa dei migranti chiederanno al governo risposte certe per chi è arrivato dalla Libia, dopo la guerra del 2011 per affrontare l’ “Emergenza nord Africa”
Sono oltre ventimila le persone sbarcate sulle coste italiane, nel dopo Gheddafi, la loro gestione, tra problemi e ritardi, è stata affidata alla Protezione Civile. «Dal dicembre scorso abbiamo presentato al Governo delle proposte per avviare programmi per favorire l’integrazione dei profughi, o, qualora volontariamente voluto, il sostegno al rimpatrio e alla re-integrazione nei Paesi di origine, con una spesa molto inferiore a quella sinora sostenuta”, afferma Savino Pezzotta, Presidente del Cir, Comitato italiano per i rifugiati. «Nel corso dei mesi – spiega ancora il Cir – si sono avuti riscontri delle pessime condizioni di accoglienza garantite: molti centri sono fatiscenti, la dignità delle persone non viene rispettata e i servizi alla persona non sono erogati». Per questo il «Cir chiede una indagine scrupolosa da parte della Magistratura su eventuali malversazioni dei fondi destinati all’accoglienza, nonché un monitoraggio delle autorità sulla gestione di questi centri e la conseguente chiusura di quelli che non rispecchiano gli standard stabiliti dalla Protezione Civile».
LE RICHIESTE. Alle associazioni, preoccupa la mancanza di un provvedimento che consenta alle molte migliaia di persone presenti di ottenere un titolo di soggiorno di lungo periodo. La richiesta, al governo, è il rilascio di un permesso di soggiorno umanitario in favore di tutti i profughi giunti dalla Libia, una soluzione dignitosa ed efficace per l’inclusione sociale dei profughi coinvolti nei progetti d’accoglienza, con la predisposizione di risorse adeguate, che consenta di realizzare il processo di integrazione di queste persone con precisi percorsi di uscita dai centri emergenziali con una chiara previsione di misure di sostegno, un coinvolgimento reale delle organizzazioni di tutela e dei territori coinvolti nell’accoglienza per la definizione delle soluzioni concrete. Inoltre, si chiede una verifica puntuale della qualità dei servizi erogati sul territorio nell’ambito dei progetti d’accoglienza per evitare sprechi, chiudendo al più presto quelle esperienze inadeguate di ospitalità e valorizzando le esperienze di qualità. L’appuntamento capitolino è promosso dall’Arci, ASgi, Centro Astalli, Senza Confine, Cir, Cgil, Sei Ugl, Fcsei, Focus-Casa dei Diritti Sociali.

di Francesco Gravetti

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