ROMA. Nasrin Sotoudeh, avvocata iraniana per i diritti umani in carcere dal settembre 2010 per scontare una condanna a sei anni, ha vinto il premio Sakharov per i diritti umani e la liberta’ di pensiero dell’Unione europea.  Amnesty International teme per le sue condizioni di salute, a rischio a causa dello sciopero della fame che la detenuta sta portando avanti per protestare contro il divieto, in vigore da tre mesi, di incontrare faccia a faccia la figlia di 13 anni e il figlio di cinque anni. Da quando hanno scoperto che aveva usato un fazzoletto per passare all’esterno una memoria difensiva, le autorita’ iraniane hanno consentito visite solo attraverso una vetrata.
SCIPERO DELLA FAME. Sotoudeh ha iniziato lo sciopero della fame il 16 ottobre e sei giorni dopo e’ stata ricoverata nella struttura medica interna al carcere di Evin, nella capitale Teheran. Quello di Nasrin Sotoudeh sara’ uno dei casi di attiviste per i diritti umani al centro della nuova campagna di sms solidale di Amnesty International Italia, dal titolo “Io sono la voce”, in favore delle donne in Medio Oriente e Africa del Nord, lanciata oggi e portata avanti fino al 25 novembre.
di Mirko Dioneo

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