ROMA. Il traffico di esseri umani è un’industria illegale che genera miliardi di dollari sfruttando uomini, donne e bambini. Si ritiene che quasi l’80% dell’intero racket della tratta nel mondo sia per sfruttamento sessuale, con circa il 20% di vittime bambini. Il traffico di persone opera come un business globale che non si limita a determinate aree geografiche, come i Paesi in via di sviluppo, ma colpisce quasi tutti i paesi del mondo. A  ricordare le cifre del fenomeno è Ecpat (End child prostitution pornography and trafficking), la rete internazionale di  organizzazioni, presente in oltre settanta paesi, impegnata nella lotta allo sfruttamento sessuale dei bambini a fini commerciali, in occasione  della Giornata europea contro il traffico di persone, che si celebra  il 18 ottobre.  Non manca la denuncia della Ong: «All’inizio dell’anno, dal dipartimento delle Pari Opportunità, era arrivato l’annuncio che nell’anno sarebbe stato varato il Piano  nazionale antitratta e sarebbe stato riattivato l’Osservatorio. Non se ne ha ancora notizia».
LA TRATTA, NUMERI E VITTIME.  Ecpat plaude l’impegno dell’Europa, che ha adottato da poco «la strategia verso l’eliminazione della tratta di esseri umani 2012-2016» e rilancia la sua analisi sulle misure da prendere in Italia. «Nel Vecchio Continente – ricorda Ecpat Italia in una nota –  quasi tutti i Paesi, del Sud e del Nord, sono meta di tratta di esseri umani. Le vittime provengono dall’Asia orientale, Sud America e Africa occidentale, in particolare dalla Nigeria, ma soprattutto dal Centro e dal Sud e dall’ Est Europa: Albania, Romania, Lituania, Bulgaria. Non sono rari i casi di minori trafficati a scopi sessuali, verso l’Europa occidentale, dall’Ucraina, Moldavia e Russia. Secondo una stima  dell’Unodc – ricorda la nota – tra il 2008 e il 2010, il 79% delle  vittime di traffico in Europa erano donne, di cui il 12% minorenni.  Gli uomini, il 21%, di cui 3% minorenni».

COME ELIMINARE LA TRATTA. Passi avanti sono stati fatti, visto che il 19 giugno 2012 la Commissione Europea ha adottato il piano per l’eliminazione della tratta di esseri umani, basato su cinque priorità fondamentali: una migliore  identificazione e protezione delle vittime, perseguimento crescente di trafficanti,sviluppo di sistemi di protezione dell’infanzia,  creazione di unità nazionali preposte all’applicazione della legge  sul traffico di esseri umani, la creazione di squadre investigative  comuni, comprese le autorità nazionali e le agenzie dell’Ue. Il gruppo delle Ecpat d’Europa chiede alla Commissione che la strategia tenga conto dei minori, perché, secondo una prima analisi, appare troppo focalizzata sugli adulti.
I DATI NEL BELPAESE.  L’Italia continua a essere paese di transito e destinazione per donne, bambini e uomini, per scopi sessuali e lavoro forzato. Tra il 2004 e il 2010 sono stati 5.666 gli indagati per reato legato al traffico di persone. Secondo una recente stima, nel nostro Paese, sono circa 2000 i minori fatti prostituire; tra il 7 e il 10% sulla base delle stime della  prostituzione adulta.
ITALIA INDIETRO.  «All’inizio dell’anno, dal dipartimento delle Pari Opportunità, era arrivato l’annuncio che nell’anno sarebbe stato varato il Piano  nazionale antitratta e sarebbe stato riattivato l’Osservatorio. Non se ne ha ancora notizia», denuncia Ecpat. In materia di prevenzione è necessario lavorare con le comunità d’origine, dove spesso con l’inganno e false promesse, i minori sono portati via. Recepire la Direttiva Europea 2011/36, relativa alla prevenzione e  repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle  vittime, è l’altro obiettivo, e il termine di recepimento è il 6  aprile 2013.
PER SAPERNE DI PIU’
http://www.ecpat.it/

di Federica Pugliese La Corte

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