NAPOLI. L’integrazione interculturale passa attraverso la magia del teatro. Dall’8 ottobre al Teatro San Ferdinando di Napoli al via “La grande magia: Spazio altro” con il laboratorio teatrale interculturale, ideato dall’associazione culturale “Officinae Efesti”, all’interno del progetto degli Atelier Teatrali Territoriali dell’assessorato alla Cultura del Comune di Napoli. Il progetto, rivolto agli adolescenti che vivono a Napoli, è un esperimento, attraverso suoni, profumi e racconti, per fare incontrare le diverse nazionalità, dalla Cina all’India, senza dimenticare i paesi africani. Il laboratorio è condotto da Stefania Piccolo, Agostino Riitano ed Eduardo Ammendola. È dedicato a venti ragazzi adolescenti tra italiani e immigrati dai 13 ai 18 anni del quartiere San Lorenzo di Napoli.
TEATRO COME RICERCA E DIALOGO. Il laboratorio interculturale nel Teatro di Eduardo è inteso come “ricerca aperta al territorio” per dare risposta concreta e non convenzionale ai bisogni della comunità. Lo scopo è promuovere nel territorio, attraverso i linguaggi espressivi dell’arte e della comunicazione sociale, i potenziali creativi di ogni individuo. Nell’ambito della didattica e della cultura, il teatro diventa il luogo privilegiato dove esplorare e vivere la globalità di una esperienza creativa e formativa. Il termine cultura, all’interno della definizione di intercultura, fa riferimento– ancor prima che alla storia e alle tradizioni del proprio paese d’origine –alla propria storia personale, fatta di lingue e dialetti, vissuti ed esperienze, ricordi e racconti. «I nostri laboratori teatrali – spiegano gli organizzatori – sono intesi come “ricerca aperta al territorio” e si caratterizzano, quindi, come attività di ricerca e di conoscenza della realtà in cui ci troviamo ad operare. È un modo per dare risposta concreta e non convenzionale ai bisogni della comunità in cui si lavora. Pensiamo che la prima funzione del teatro in età scolare sia quella di favorire, attraverso il gioco e la rappresentazione, la socializzazione delle esperienze individuali e la condivisione di obiettivi comuni. Con il lavoro di gruppo, si promuove l’integrazione tra gli individui nelle loro diversità».
PER SAPERNE DI PIU’:
http://www.efesti.org/

di Federica Pugliese La Corte

Foto: Udalrigo Massimo

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