MILANO. A sedare polemiche e incomprensioni ci pensa il codice di autodisciplina. Sì, perche ora la pubblicità di lotterie, slot machine o scommesse ha un codice di autoregolamentazione: spot e manifesti devono avere “una chiara e precisa avvertenza” sul divieto del gioco per i minorenni, non vi devono essere riferimenti anche solo indiretti agli under 18 e non devono “suggerire che il gioco sia un modo per risolvere problemi finanziari o personali”. Il codice è stato adottato dalle oltre 6.600 imprese concessionarie che aderiscono a Sistema gioco italia, l’associazione di categoria aderente a Confindustria. È stato redatto con la collaborazione dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria (Iap) che ora avrà il compito di vigilare sul suo rispetto. Nel primo semestre 2012 le società del gioco d’azzardo hanno speso circa 70 milioni di euro (dati Nielsen) in pubblicità, pari all’1,9% degli oltre 3,6 miliardi di euro di tutti gli investimenti pubblicitari in Italia.
A TUTELA DEI MINORI. «È un codice più severo del decreto Balduzzi – spiega Massimo Passamonti, presidente di Sistema gioco italia, che ha presentato  le norme di autodisciplina-. Siamo sempre disponibili a un confronto e a una collaborazione con le istituzioni e anzi chiediamo che i Monopoli di Stato facciamo proprie queste regole così da farle diventare cogenti anche per le imprese che non aderiscono alle nostra associazione». Nel codice di autodisciplina molta importanza viene data alla tutela dei minori. L’articolo 28 ter prevede in particolare che le pubblicità “non devono rappresentare minori o soggetti che appaiano tali intenti al gioco” e “neppure utilizzare segni, disegni, personaggi e persone legate a minori e che possano generare un diretto interesse su di loro”. Per quanto riguarda gli adulti, il codice vieta anche l’incoraggiamento del “gioco eccessivo e incontrollato.

di Davide Domella

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