ROMA. Corsa contro il tempo per salvare i bambini e le famiglie in fuga. L’Onu parla di emergenza umanitaria per i duecentomila in fuga da Aleppo negli ultimi due giorni. Se ne parlerà domattina, martedì 31 luglio alle 9.00 nel corso di Tg1 – Fà la cosa giusta, a cura di Giovanna Rossiello, con Berardino Guarino, direttore dei progetti Centro Astalli e Giancarlo Santone, psichiatra e coordinatore delle attività socio sanitarie Samifo. In Giordania sono pronti i primi campi profughi. Caritas, Unicef e associazioni umanitarie sono pronte a dare assistenza in Turchia, Libano, o Giordania alle popolazioni in fuga. C’è bisogno di tutto a cominciare dall’acqua potabile. Storie di fragilità e precarietà che arrivano in Italia come destinazione finale, ma solo il 58% dei rifugiati va a finire nel circuito dell’accoglienza. Per i richiedenti asilo e rifugiati a Roma c’è Centro SaMiFo, Centro per la salute dei migranti forzati, che offre anche assistenza psicologica alle vittime di tortura e che nel 2011 ha seguito diecimila persone.

L’UNICEF – Intanto, il Fondo Unicef sta supportando la costruzione del nuovo sito di Za’atari nei pressi di Mafraq nel nord della Giordania, dove saranno accolti i primi 5mila rifugiati siriani entro pochi giorni. Col tempo la capacità di accoglienza del sito arriverà fino a 150mila persone. Il conflitto in Siria si aggrava e l’Unicef sta  «rapidamente aumentando la sua capacità di risposta all’emergenza visto il drammatico aumento del numero di bambini e famiglie siriane in fuga verso la Giordania».

GLI INTERVENTI – Con l’Agenzia Federale Tedesca per il soccorso tecnico (THW), suo partner, l’Unicef sta sostenendo la costruzione di siti per la distribuzione dell’acqua e per i servizi igienici per rispondere alle necessità umanitarie più urgenti. Sono già state installate cisterne, 80 servizi igienici mobili e 80 docce utili per 5MILA persone. Autobotti distribuiranno acqua non appena i rifugiati arriveranno al campo. L’Unicef ha provveduto ad ulteriori rifornimenti di emergenza per soddisfare le esigenze iniziali delle persone accolte, con 25mila kit a base d’acqua per le famiglie, Spazi Amici dei bambini (CFS), scuole mobili, kit per lo sviluppo dell’infanzia, teloni, stuoie di plastica e oggetti d’emergenza. Il primo Spazio Amico dei bambino è già stato costruito.

CORSA CONTRO IL TEMPO –  «Sempre più bambini e famiglie stanno arrivando in Giordania dalle frontiere meridionali della Sira. La crisi umanitaria cresce sempre più», ha dichiarato Dominique Hyde, rappresentante dell’Unicef Giordania.  «L’Unicef e i suoi partner sono impegnati in una corsa contro il tempo per rendere disponibile acqua pulita, servizi igienici e docce al campo di Za’atari perché nei prossimi giorni è previsto l’arrivo che le prime famiglie di sfollati siriani arrivino entro pochi giorni».

I NUMERI DELL’ESODO – Più di 13mila siriani sono arrivati nei siti di transito per rifugiati in Giordania dall’inizio di luglio, quasi la metà durante la scorsa settimana, mettendo sempre più sotto pressione le strutture di accoglienza. L’Unicef fornisce acqua e servizi igienici – includendo la distribuzione di circa 9mila kit per l’igiene dei bambini – nei quattro luoghi di transito, provvedendo anche a programmi per la protezione dei minori e all’istruzione. I siti potevano contenere fino a 2.160 nuovi arrivati, ma hanno ormai raggiunto un livello record con più di 10mila rifugiati – oltre quattro volte la loro capacità. Più di 38.800 siriani in Giordania sono registrati come rifugiati o sono in attesa di registrazione.  «Più della metà degli sfollati sono bambini e adolescenti che continuano ad affrontare il disagio psico-sociale causato dalle violenze e dagli spostamenti. Il numero di donne accompagnate dai loro figli è in aumento».

LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE – L’Unicef ha lanciato un appello per 17,8 milioni di dollari per sostenere la risposta all’emergenza in Giordania. Mancano ancora 10,76 milioni, inclusi 3 milioni di dollari necessari a supportare il sito di Za’atari che ospiterà i profughi siriani in crescente afflusso. L’Unicef sta inoltre fornendo assistenza a decine di migliaia di profughi siriani in Libano, Turchia e Iraq, così come alle famiglie colpite che restano all’interno del paese. L’Unicef Italia ha lanciato una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi: Emergenza Siria. Con l’Hastag #Ancheio sto i bambini siriani si possono inviare, tramite Twitter e Facebook, messaggi di solidarietà e per aiutare l’Unicef a tenere alta l’attenzione sull’emergenza in Siria.

di Mirella D’Ambrosio

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