BRUXELLES. Il Pianeta procede su una rotta insostenibile, inclusa l’Europa. L’ennesimo campanello d’allarme l’ha lanciato il programma Onu per l’ambiente (Unep), alla vigilia del Summit sullo sviluppo sostenibile (Rio+20) che si chiude il 22 giugno a Rio de Janeiro, in Brasile. Secondo l’Unep sono rimasti lettera morta gran parte degli obiettivi concordati a livello internazionale “per una gestione sostenibile dell’ambiente e per migliorare il benessere dei popoli”.
POCHI PROGRESSI. Nel suo quinto rapporto di previsione sullo stato dell’ambiente (GEO-5), su 90 target esaminati sono appena quattro quelli che hanno registrato progressi significativi. Sono quelli che eliminano le sostanze nocive per lo strato protettivo di ozono,l’eliminazione del piombo dai carburanti, il maggiore accesso ai servizi idrici e l’aumento della ricerca per diminuire l’inquinamento dell’ambiente marino. Alcuni passi avanti sono stati individuati per 40 target, come l’ampliamento delle aree protette e gli sforzi per ridurre la deforestazione.
L’ALLARME. Poco o niente invece è stato fatto per altri 24 obiettivi, dai cambiamenti climatici alla salute delle popolazioni di pesci, per la desertificazione e la siccità, mentre la situazione è sicuramente peggiorata per i coralli. «Se le tendenze attuali continuano – ha detto il direttore dell’Unep, Achim Steiner -e gli attuali modelli di produzione e consumo delle risorse naturali prevalgono, i governi dovranno affrontare un livello di danni e di degrado senza precedenti». Ma una via d’uscita è possibile: secondo il rapporto Unep, rispettare impegni ambiziosi di sostenibilità entro il 2050 è possibile se si cambiano politiche e strategie attuali, gli esempi di successo già esistenti non mancano. Laddove in particolare ci sono obiettivi “misurabili”, come quelli sulla sostanze nocive all’ozono o al contenuto di piombo nei carburanti, allora funzionano. Per questo il rapporto ricorda ai leader mondiali a Rio+20perché è necessaria con urgenza una transizione verso un’economia verde a basso contenuto di carbonio, che usa le risorse in modo efficiente e crea posti di lavoro. Le prove scientifiche di decenni non lasciano dubbi. Con Rio+20 secondo il direttore dell’Unep è arrivato il momento di abbandonare la paralisi dell’indecisione e riconoscere i fatti. Alla maxi-conferenza Onu sullo sviluppo sostenibile partecipano oltre 100 leader mondiali, insieme a migliaia di parlamentari,sindaci, funzionari Onu, rappresentanti della società civile, per promuovere nuove politiche che promuovano il benessere, la riduzione della povertà,progressi nell’equità sociale e la protezione dell’ambiente.
CURIOSITA’. Anche Gucci parteciperà Rio+20, indicando la strategia del  brand sul tema CSR e sostenibilità e l’impegno continuo del marchio per la promozione di un “Valore Sostenibile” come elemento chiave del suo DNA e della sua mission aziendale. Il percorso implica la valorizzazione di aspetti chiave per Gucci quali il rispetto dei diritti umani e dei lavoratori, la promozione delle diversità e delle capacità professionali, il rispetto dell’ambiente e della biodiversità,il rispetto degli stakeholders ed il coinvolgimento dei fornitori.
PER SAPERNE DI PIU’:
Il sito del summit

di Mirella D’Ambrosio

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