MILANO.  Il 65% dei rom e sinti in Italia vive segregato in spazi dedicati solamente al proprio gruppo etnico. Il 19% non sa né leggere né scrivere. La maggioranza di queste persone vorrebbe un lavoro, ma solo il 35% riesce ad averne uno e soltanto il 19% in forma regolare. Questi sono solo alcuni dei dati contenuti nella prima indagine quantitativa nazionale sulla condizione di rom e sinti che è stata realizzata dalla Casa della carità nell’ambito del progetto europeo “EU Inclusive” ed è stata presentata alla Triennale di Milano nel corso del convegno “Rom e sinti, un’indagine nazionale”.
LA RICERCA. I risultati del lavoro, durante il quale sono state intervistate 1668 persone di sessanta insediamenti in dieci diverse regioni italiane, confermano la situazione di povertà, esclusione e discriminazione di questa minoranza. Al tempo stesso, però, i dati vanno anche contro pregiudizi diffusi e consolidati.  Andando contro l’idea comune che vede in queste persone dei nomadi scarsamente propensi al lavoro, infatti, l’indagine rivela che la maggior parte dei migranti è venuta in Italia per trovare una casa e un’occupazione stabili. L’evento, cui ha partecipato l’assessore alla Sicurezza e alla Coesione sociale del Comune di Milano Marco Granelli, si è aperto con le parole di Moni Ovadia ed è proseguito con l’intervento di Pietro Marcenaro. Il presidente della Commissione Diritti umani del Senato si è concentrato sulla “Strategia nazionale d’inclusione di rom, sinti e caminanti”. « Deve valorizzare – ha dichiarato Marcenaro – il lavoro dei soggetti che hanno una responsabilità diretta, a partire dalle città e dal terzo settore. Non deve sovrapporsi a queste realtà ma metterle in rete, verificare i risultati ottenuti e facilitare l’accesso ai finanziamenti europei».  Oggi la seconda e ultima giornata del convegno sarà dedicata alle buone pratiche d’inclusione. Dopo l’introduzione del sociologo Maurizio Ambrosini, interverrà il direttore generale dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, Unar, Massimiliano Monnanni mentre nel pomeriggio Aldo Bonomi coordinerà Il tavolo delle città. Sarà un momento di confronto al quale parteciperanno gli assessori che si occupano delle politiche sociali nei comuni di Milano, Torino, Reggio Emilia, Napoli e Messina.
 

di Sofia Curcio

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