ROMA. «I giovani non usano l’etilometro, alcuni non sanno nemmeno cosa sia»: è  l’allarme lanciato dal Modavi Onlus, nell’illustrare i dati raccolti grazie allo studio condotto nel corso di “Because the Night”, campagna di prevenzione contro l’abuso di alcol realizzata nella città di Roma.
L’INDAGINE.  Su un campione di 1372 intervistati, tutti di età compresa tra i 15 e i 25 anni, solo l’1,1% dichiara di misurare il tasso alcolemico quando ne ha l’occasione, ed il 74% non l’ha mai fatto. A questo dato si aggiunge che più di metà dei ragazzi intercettati (50,9%) non conosceva i limiti previsti dal codice della strada. Non solo: l’indagine conferma ampiamente la tendenza per cui non si inizia più a bere in discoteca, ma molto prima. Solo l’8,2 % dei ragazzi inizia a bere nei locali notturni. «È ora di sfatare il mito, ormai un po’ anacronistico, che vede le discoteche come luogo di perdizione», spiega Irma Casula, Presidente Nazionale del Modavi, che aggiunge:  «Vuoi per i prezzi scoraggianti che ha l’alcol nei locali, vuoi per le norme più restrittive, è un dato di fatto che i luoghi che, oggi, necessitano maggiore attenzione sono proprio quelli da cui i giovani passano prima di andare a ballare. Il nostro studio condotto sul territorio romano, inoltre, ha messo bene in luce la scarsissima confidenza che hanno i ragazzi con l’uso dell’etilometro. Obbligare i gestori a tenerlo nei locali è inutile,se prima non si insegna ai ragazzi l’importanza di questo strumento. La lacuna, più che legislativa, è culturale: serve più informazione, più sensibilizzazione. Sarebbe utile, invece, creare una sinergia tra istituzioni, imprese del tempo libero e terzo settore. L’onere di tutelare la salute dei cittadini – conclude Casula – non può essere delegato ai soli imprenditori».
PER SAPERNE DI PIU’:
www.modavi.it

di Mirko Dioneo

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