di Emiliana Avellino
NAPOLI – Rom o più elegantemente gitani: sono uomini, donne e bambini che vivono ai margini della società. Ghettizzati in campi di baracche, spesso privi di acqua, corrente e servizi igienici. Una realtà, a molti, sconosciuta, ma ben nota agli operatori dell’associazione “Arrevutammoce”, che da diversi anni, operano a Scampia, quartiere alla periferia nord di Napoli.
«Ci occupiamo – spiega il responsabile della Onlus, fratel Raffaele Lievore – dell’alfabetizzazione degli adulti rom mediante un camper-scuola, che ci permette di entrare nel campo, vincendo la remora delle donne ad uscire. Inoltre – aggiunge – lavoriamo con gli adolescenti che non sono mai andati a scuola e che hanno pertanto bisogno di essere alfabetizzati per essere accettati in una scuola istituzionale».
Insegnare l’italiano ai nomadi, che parlano serbo o romanes, non è l’unico obiettivo dell’associazione che lavora per l’integrazione di queste persone cercando di dare loro: istruzione, ma soprattutto lavoro.
«Dovrebbe partire nel campo – spiega Fratel Raffalele – la raccolta differenziata e il Comune impiegherebbe tre rom per coordinare il lavoro. Intanto, vogliamo affittare un terreno – conclude –  per occupare alcuni di loro nel riciclo del cartone, della plastica pulita e dei copertoni, un lavoro che gli sarebbe congeniale».

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