di Davide Domella
NAPOLI. Migranti che tornano in patria, sembra quasi un ossimoro, un controsenso, eppure la crisi economica colpisce soprattutto i tanti immigrati presenti nel nostro Paese.  Dal 2009 per loro esiste l’opportunità del rimpatrio volontario assistito: finora sono 566 le persone che hanno beneficiato di questa misura, che prevede l’assistenza per l’organizzazione del viaggio e il sostegno alla realizzazione di progetti di reintegrazione. Per attuare il progetto è nata la Rete Nirva (Networking italiano per il rimpatrio volontario assistito), che conta oltre 280 aderenti interistituzionali di contatto con i migranti. Dal 2009 a oggi sono quattro i progetti specifici attuati (fonte Oim). Il primo è il progetto Partir I, che da solo ha permesso di far tornare in patria 228 migranti (giugno 2010). Le principali nazionalità erano quella marocchina (71), nigeriana (17), sudanese (13) e irachena (11). Le regioni in cui le partenze sono state più numerose sono la Campania (93), il Lazio (39), la Lombardia (24). A giugno 2011 si è concluso il progetto Partir II, che ha coinvolto 208 migranti. I paesi di provenienza erano soprattutto Ecuador (20), Colombia (18), Macedonia (17), Brasile (16), Iraq e Nigeria (12). Le regioni di partenza nella maggior parte dei casi sono state la Lombardia (54), il Lazio (36), il Veneto (23) e il Piemonte (20).
Il progetto Rivan I, chiuso a giugno 2011, ha consentito a 50 migranti il rientro in patria con modalità assistite. Le partenze sono state in larga parte dal Lazio (29), Campania (11) e Puglia (10). Altri 80 migranti hanno beneficiato del progetto Parivul. Di questi, 78 erano tunisini. La regione che ha registrato maggiori partenze è stata la Lombardia (34), seguita dal Lazio (29) e dalla Campania (8).
PER SAPERNE DI PIU’
Cosa è rete Nirva

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