di Franco Gabrielli*
Dodici anni. Tanti ne sono passati dall’ultima Conferenza nazionale del volontariato di protezione civile. Allora la sede prescelta fu Orvieto; quest’anno, per gli Stati Generali del Volontariato, abbiamo puntato su Roma, ospiti della sede della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi Roma Tre. Sarà lì che venerdì 13 aprile, alla presenza del Presidente della Repubblica, apriremo i lavori dei quasi 300 delegati delle organizzazioni nazionali, delle associazioni regionali e locali e dei gruppi comunali di protezione civile. Saranno poi loro, fino a domenica 15, a discutere dei grandi temi, tanto cari a chi si dedica alla cittadinanza attiva: valori, rappresentanza, ruolo e risorse. Quanto sia profondamente generoso, ma allo stesso tempo professionale, il mondo del volontariato l’ho sperimentato di persona nel post-terremoto abruzzese, quando ero Prefetto de L’Aquila. Ed è per l’esperienza, fatta proprio in quei mesi, che sono assolutamente convinto che oggi, in un momento storico in cui non ci sono risorse, il volontariato organizzato di protezione civile sia l’unica nostra polizza assicurativa certa contro disastri ancora peggiori. Investire quei pochi soldi che restano in queste straordinarie donne e infaticabili uomini significa vedere moltiplicati all’ennesima potenza i risultati sotto il profilo dell’efficienza nella risposta all’emergenza.Il prossimo fine settimana servirà proprio a tracciare la linea delle strategie future del volontariato di protezione civile al quale, comunque, non finiremo mai di dire grazie.
*Capo del Dipartimento della Protezione Civile Italiana

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