ROMA. Poche le donne in politica, ancor meno nei consigli di amministrazione. E allora, in occasione della  Giornata dedicata a loro, si apre la discussione sulle quote rosa. «Le donne hanno bisogno di asili nido più che di quote rosa». Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, nella puntata su Radio1 di “Prima di tutto», dedicata alla Giornate delle donne. «Le quote rosa – ha continuato – non mi piacciono molto: preferirei non ce ne fosse bisogno, che le donne fossero messe davvero in condizione di competere con il resto del mondo. Per essere competitive le donne non hanno bisogno di quote rosa ma di asili nido, di aiuti per la famiglia e per sostenere il doppio peso che rende difficile la loro vita professionale».
E poi un intervento sulla necessità di denunciare le «violenze» subite. «Bisogna lavorare per far crescere nelle questure e nei comandi di polizia la sensibilità per le istanze delle donne che vanno a segnalare atti di violenza. Nel mio ministero – ha sottolineato – lavoreremo per cercare di rendere le condizioni di vita delle donne più accettabili e per rendere più agevole la denuncia di forme di prevaricazione a cui le donne sono sottoposte. Lavoriamo per far rispettare i loro diritti con più forza».
QUOTE ROSA NELLE SOCIETA’ PUBBLICHE, PARLA FORNERO – «La maternità non sia causa né di non partecipazione né peggio di allontanamento spesso permanente delle donne dalla attività lavorativa». E’ l’appello del ministro del Lavoro e delle Pari Opportunità, Elsa Fornero, durante la celebrazione della Giornata Internazionale della Donna al Quirinale. Il ministro sottolinea che «la metà delle donne che non partecipa al mercato lavoro sono una riserva nascosta di crescita», rappresentano «un capitale umano essenziale per sviluppo civile ed economico più bilanciato anche tra regioni del paese». Su questo fronte ci sono due linee d’azione che Fornero ha richiamato anche in altre occasioni: le quote rosa e i congedi parentali distribuiti tra madre e padre. «Le queste rosa nei cda delle società quotate – dice il ministro- dovrebbe essere estesa alle società pubbliche, è un passaggio necessario economicamente e culturalmente a cui tendere anche nelle istituzioni politiche». Sul secondo punto bisogna «non lasciare escluso il padre dalle emozioni della nascita del figlio e non precludere alla madre progressioni lavorative». Quindi una «misura da adottare consiste nel distribuire il congedo parentale tra entrambi i genitori», su questo c’è una «discussione in Parlamento». Conciliare lavoro e maternità ha anche ricadute positive sui figli: quelli che hanno una madre che lavora sono meno a rischio povertà – rileva Fornero- e asocialità e hanno migliori risultati scolastici. Insomma è un “circolo virtuoso” che “si può innescare. La non conciliazione ha cause oggettive oltre che culturali, molto si può fare come dimostrano i paesi nordici». Il ministro ha poi annunciato:  «E’ mio intendimento intervenire contro le dimissioni in bianco, anche utilizzando i disegni di legge presenti in Parlamento, contro un fenomeno che colpisce gran parte delle donne lavoratrici”.E in merito alle quota rosa:«Dovrebbe essere estesa alle societa’ a partecipazione pubbliche, e’ un passaggio necessario economicamente e culturalmente a cui tendere anche nelle istituzioni politiche».

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