ROMA. Sono stati ricevuti tutti nel Salone dei Corazzieri del Quirinale, gli atleti olimpici e paralimpici che a Londra 2012 hanno vinto una medaglia. La cerimonia, avvenuta alla presenza del capo dello Stato è  iniziata con l’esecuzione dell’inno nazionale a cura del Coro delle voci bianche di Santa Cecilia, i portabandiera azzurri dei Giochi Olimpici e Paralimpici, rispettivamente Valentina Vezzali e Oscar De Pellegrin, hanno riconsegnato al Capo dello Stato i vessilli con le firme degli atleti di Londra 2012. Daniele Molmenti e Alessandro Zanardi consegnano al presidente Napolitano una medaglia e una tuta italiana. Agli atleti presenti il capo dello Stato ha invece donato una medaglia d’argento celebrativa. «Sono stati Giochi ricchi di successi e soddisfazioni, avete tenuto alto l’orgoglio nazionale», ha affermato Giorgio Napolitan. «C’è stata qualche delusione e amarezza – ma è normale, gli atleti non sono macchine e bisogna star loro vicini anche nella sconfitta per rimettersi al lavoro e imparare dagli errori personali e collettivi». Napolitano, chiudendo il suo discorso, ha ricordato il «giusto rigore sul rispetto delle regole» e si è soffermato in particolare sulle Paralimpiadi, che hanno portato “splendide vittorie” da parte di atleti dei quali ha ricordate le storie e i sacrifici. «Una grande lezione di vita e una lezione morale che tutta Italia ha capito», ha detto Napolitano. Il Capo dello Stato ha anche ricordato gli stadi pieni durante le Paralimpiadi e ha definito “ormai cancellata” la distinzione fra le grandi Olimpiadi e le piccole Paralimpiadi. Il tutto all’insegna della pari dignità. Il presidente del Coni Petrucci ha ringraziato Napolitano per «essere stato in mezzo in noi, essere venuto al Villaggio, essere stato presente alla cerimonia di apertura» e ha avanzato una proposta, quelli di fare gli atleti «ambasciatori dell’Italia nel mondo: mi auguro – ha detto – che quando ci saranno delegazioni all’estero, si possano portare alcuni di questi atleti nel mondo come ambasciatori azzurri». «Non voglio nascondere – ha detto il presidente del Cip Luca Pancalli – né l’emozione personale e della famiglia paralimpica, né l’orgoglio e la più ampia soddisfazione nell’accompagnare questa straordinaria delegazione che si è fatta onore in quel di Londra: sono atleti che hanno saputo interpretatre il loro essere sportivi a tutti gli effetti, che hanno raggiunto con caparbietà e determinazione quello si prefiggevano, cioè gareggiare sul più grande palcoscenico sportivo». Merito questo, ha detto Pancalli, dei loro tecnici e atleti, delle loro famiglie, del comitato paralimpico, ma anche del cammino congiunto avviato dodici anni fa dal Coni e dal Cip.
All’udienza, oltre a tutti i medagliati dei Giochi Olimpici e Paralimpici, hanno preso parte la Giunta e il Consiglio Nazionale del Coni, i presidenti e i segretari federali delle Federazioni medagliate, nonché i commissari tecnici delle discipline che a Londra sono salite sul podio: ad accompagnarli il Presidente del Coni, Giovanni Petrucci e il segretario generale e capo missione ai Giochi Olimpici, Raffaele Pagnozzi, e il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli con il segretario generale e capo missione della delegazione paralimpica a Londra, Marco Giunio De Sanctis.

di Davide Domella

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