RAGUSA. Un documento per sostenere i migranti: la Società italiana di Medicina delle Migrazioni (Simm), insieme ad altre undici associazioni, denuncia la chiusura a Ragusa degli ambulatori dedicati ai migranti irregolari e clandestini. «Dal primo gennaio 2012 – si legge nella nota – non sono più attivi gli ambulatori specificamente dedicati all’assistenza sanitaria degli immigrati irregolari e o clandestini (STP/ENI), così come previsto dalla normativa vigente nazionale e regionale».
IL DOCUMENTO CONDIVISO – A lanciare l’allarme sono undici associazioni territorio preoccupate per la situazione di stallo e per l’esclusione sociale dei migranti. A firmare il documento ci sono l’Associazione Uniti senza Frontiere, Caritas Diocesana di Ragusa, Centro Diocesano per la Pastorale della Salute, ARC – En- Ciel Coop. Soc. Onlus, Cgil Funzione Pubblica, Croce Rossa Italiana Ragusa, Associazione Comunità Islamica in Sicilia, Sprar Ragusa, Cisl Ragusa, Anolf Ragusa, AvisRagusa con il gruppo immigrazione e saute (GrIS) della Società italiana di medicina delle migrazioni (Simm). «L’assistenza sanitaria attraverso ambulatori dedicati – ha spiegato Mario Affronti, presidente Simm – è prevista dalla normativa nazionale e regionale. Oggi intervenire su questa particolare procedura significa negare dei diritti a persone assolutamente emarginate. È un passo indietro verso la tutela della salute per tutti, principio garantito dalla nostra Costituzione».
L’APPELLO – «Gli ambulatori– conclude la nota – erano diventati riferimento per singoli e famiglie anche per la possibilità di interventi di mediazione linguistica e culturale. A meno che ciò preluda a scelte organizzative più efficaci di cui non abbiamo finora conoscenza, denunciamo il grave stato di disagio in cui sono venuti improvvisamente a trovarsi gli immigrati che da anni usufruivano dei servizi offerti da tali ambulatori. Sollecitiamo le Autorità competenti a intervenire al più presto per risolvere tale grave lesione dei diritti fondamentali della persona».
www.simmweb.it (SALUTE: il sito della Società italiana di medicina delle migrazioni)

di Stefania Melucci

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