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NAPOLI. Il freddo e la pioggia non hanno fermato a Napoli il corteo di solidarietà per i cittadini senegalesi, Mor Diop e Samb Modou, uccisi a Firenze da Gianluca Casseri. «Non era un pazzo e soprattutto non era una persona isolata ma un estremista razzista che militava in un’organizzazione di estrema destra come Casapound e che si è sentito incoraggiato dal clima che c’è nel paese. Dalle leggi razziste, dagli altri attacchi agli immigrati come quello al campo rom di Torino»: è una delle tante voci che urla la propria rabbia per gli ultimi episodi di violenza a Firenze, con l’uccisione di due senegalesi e il ferimento di altri connazionali, e l’incendio del campo Rom nel quartiere Le Vallette di Torino. Il corteo è partito da piazza Garibaldi, luogo storico di concentramento per le manifestazioni, con un migliaio di partecipanti: in piazza i rappresentanti del sindacalismo partenopeo, della rete antirazzista e dell’associazionismo locale in campo per i diritti degli immigrati. Qualche attimo di tensione solo per invitare i connazionali, a manifestare. Giustizia, democrazia, integrazione e soprattutto chiusura di Casapound: sono queste le richieste di chi ha scelto la piazza per ribadire i propri diritti. Durante il corteo il sindaco Luigi de Magistris, accompagnato da Sergio D’Angelo, ha incontrato i manifestanti per dichiarare la propria solidarietà.
I CASI PARTENOPEI – Anche a Napoli, città dell’inclusione,  negli ultimi anni si sono verificati episodi di intolleranza. «Negli ultimi anni anche a Napoli ci sono stati casi di violenza – spiega Omar Ndiaye, rappresentante della comunità senegalese in città  – ci sono stati omicidi irrisolti. L’anno scorso un ragazzo è stato sparato con tre colpi di pistola, quattro mesi fa un altro ragazzo è stato trovato morto al porto. Chiediamo giustizia per questi casi ma anche più attenzione contro il razzismo. Napoli è una città aperta, ma ci sono ancora sacche di resistenza all’integrazione. Casapound è da chiudere in tutt’Italia, e ribadiamo che Gianluca Casseri non era un pazzo ma un estremista razzista». Il corteo è arrivato in Prefettura, dove una delegazione ha incontrato il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, il questore Luigi Merolla e il prefetto di Napoli, Andrea De Martino per chiedere «giustizia sulla vicenda di Firenze».
IL PUNTO SUI RIFUGIATI – Una mattinata anche per ribadire le condizioni in cui versano i richiedenti asilo presenti in Campania. Sono oltre 900 i migranti, che sbarcati a Lampedusa, sono ospitati negli alberghi a Napoli in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato. Molti sono i respingimenti, le condizioni dei ragazzi e delle ragazze negli alberghi continuano ad essere disperate: nessuna assistenza sanitaria e supporto psicologico, qualche pasto caldo e una vita sospesa.

di Stefania Melucci

 


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