L’Istituto La Palma, nel Rione Sanità, rappresenta un punto di riferimento per l’associazionismo locale. Gestito dalla cooperativa La Locomotiva onlus, da anni ospita quotidianamente un centinaio di persone senza fissa dimora garantendogli un posto sicuro e un pasto caldo per la notte. Ma le attività si infittiscono anno dopo anno, così come gli spazi che vengono riattivati all’interno della struttura.
Dopo aver affrontato l’emergenza legata al coronavirus, La Locomotiva Onlus ha deciso di non fermarsi e di ripartire con più energie di prima.
Ha inizio in questi giorni, infatti, un campus estivo per i bambini del quartiere, nell’ambito del progetto Jucà pe Cagnà. Il progetto, finanziato dalla Uefa Foundation e avviato l’anno scorso dalla Fondazione Magnoni, dall’organizzazione benefica Play for Change, oltre che dalla coop. La Locomotiva, offre la possibilità per centinaia di ragazzi di usufruire gratuitamente del centro polisportivo dell’istituto. Nel periodo di lockdown non è stato possibile garantire la continuità del progetto, ma al rientro la necessità di riprendere ha fatto nascere nuove proposte.
«Appena finita l’emergenza, ci siamo interrogati su come fosse possibile riaprire il centro non solo a chi lo frequentava già, ma anche a tutti i bambini e i ragazzi della zona, offrendogli la possibilità di fare attività ludica e motoria all’aria aperta», dichiara Arnaldo Rossi, coordinatore del progetto.
In effetti, la struttura nel cuore di Napoli offre ampi spazi per attività sia interne che esterne: due palestre, campetti all’aperto e vasti cortili sono a disposizione degli utenti del centro.
«Il progetto avrebbe dovuto concludersi a giugno, ma in virtù della sospensione delle attività abbiamo pensato di utilizzare i fondi che ci erano rimasti per garantire un’ulteriore opportunità ai nostri ragazzi, riqualificando e riattivando gli spazi esterni e facendo partire il campus estivo», continua Rossi.
A riempire di colori e di storie gli spazi dell’istituto La Palma, ora, ci sono ogni giorno 21 bambini e ragazzi provenienti dalle realtà associative del territorio, dall’istituto Ozanam al progetto L’altra casa, passando per il centro Fontanelle e l’associazione Piano Terra. Una comunità educante che cresce pian piano e che ci dimostra come il mondo dell’educazione e del sociale abbiano la capacità di reinventarsi e di trovare, nei momenti più difficili, un ulteriore sprone per garantire serenità e diritti a chi ne ha più bisogno.

di Yari Russo