Ricreare una comunità, fondata sui principi della solidarietà. Un aiuto a ragazzi e famiglie in difficoltà. “Dona il tuo tempo”: è l’appello che parte dalla Coop Santa Lucia e da Don Mario Di Maio per contribuire a creare una rete di solidarietà. Volontari in campo per evitare che l’emergenza sanitaria, legata alla diffusione del virus Covid-19, peggiori l’emergenza sociale già profonda a Castellammare. Avvocati, idraulici, medici e insegnanti sono solo alcune delle professionalità a cui si rivolge il progetto “Il Filo di Arianna”. Scrivono i promotori dell’iniziativa: “L’emergenza sanitaria ha già prodotto e sta continuando a produrre effetti molto negativi per l’economia in generale e per molti settori in particolare. Situazione questa che sta mettendo in luce nuove povertà e aggravando situazioni di disagio preesistenti, esponendo le famiglie a scelte pericolose che potrebbero compromettere, nel breve medio periodo, la sopravvivenza stessa del nucleo familiare. La nostra esperienza ci insegna che la sofferenza maggiore, che spesso conduce alla disperazione, è il senso di profonda solitudine in cui si trovano a vivere famiglie intere specialmente in situazioni come quella attuale segnate da profondi disagi economici”. Per aiutare chi potrebbe cadere nelle mani sbagliate nasce “La casa del tempo”. Chi si iscrive “trasforma le ore che vorrai donare in fermento di gioia per chi ha bisogno. La tua esperienza di vita e professionale può diventare una leva per donare un sorriso di speranza a chi oggi vive nella disperazione della povertà e della solitudine”. Gli organizzatori della Coop Santa Lucia hanno messo a disposizione un modulo in cui, chi vuole, specifica anche i giorni e le ore in cui dà la disponibilità per aiutare gli altri. Per informazioni: Tel. 0815391668 – 3296358634 e-mail accademia@fondazionemariafanelli.it

Don Mario Di Maio a capo anche della Fondazione Fanelli, dopo anni nel sociale a supporto di giovani famiglie in difficoltà, ha inaugurato lo scorso anno l’Accademia il Gusto di Imparare. Un sogno diventato realtà dove è possibile apprendere un mestiere grazie ai mezzi messi a disposizione dall’Accademia oltre che le competenze. Realizzare nel concreto e nella quotidianità opportunità lavorative per chi esce da percorsi di tossicodipendenza e microcriminalità, questa la strada intrapresa dai volontari che ora chiedono alla società civile di essere parte di una rete ancora più grande al servizio dei più deboli.

di Fiorangela d’Amora