Quasi una famiglia su quattro in affitto ha accumulato ritardi nel pagamento del canone durante il lockdown, mentre prima del covid-19 era il 9,6% ad avere problemi. Non solo: per i prossimi 12 mesi più del 40% delle famiglie prevede di avere difficoltà a rispettare il pagamento dell’affitto. E il mutuo? Se prima della pandemia aveva problemi con le rate circa il 4,1% delle famiglie ora il dato sale all’11,9%. È quanto emerge dall’indagine Nomisma 2020 sulle famiglie italiane presentata oggi, dal titolo “Fuori tutti, la voce alle famiglie. Vivere, abitare, investire: l’Oltre del Coronavirus”. Il 28,8% del campione di famiglie intervistate dichiara di non riuscire a risparmiare, il 41,8% di avere una situazione stabile, il 12,9% di essere in condizione di aumentare la propria capacità di risparmio e il 16,5% di diminuirla.

Complessivamente e, come è facile immaginare, le famiglie italiane hanno accumulato problemi economici e lavorativi con il lockdown. E sul futuro, sono più quelle che prevedono tempi brutti, mentre altre si illudono sull’”andrà tutto bene”. Il 31,8% ritiene infatti che probabilmente avrà problemi economici (sono circa 8,1 milioni di famiglie) e il 29,8% è sicuro che andrà incontro a difficoltà (7,7 milioni di famiglie). Più ottimiste il 21,9% delle famiglie intervistate (sono 5,6 milioni di famiglie resilienti) che pensa di non subire nei prossimi mesi particolari contraccolpi mentre il 16,4% (circa 4,1 milioni famiglie forti) è sicuro sulla tenuta del proprio bilancio. Ed è sulle famiglie che si credono resilienti o forti che Nomisma ha qualche dubbio. “Incrociando queste percezioni con l’effettiva solidità economico-reddituale delle famiglie si assiste – secondo Marco Marcatili Responsabile Sviluppo Nomisma – al dimezzarsi di questi dati: le famiglie forti sarebbero pressoché 2,2 milioni, così come si riducono del 40% quelle resilienti (3,4 milioni). Le famiglie auto-illuse della propria forza e della propria resilienza potrebbero essere oltre 4 milioni”.

Anche l’agenda politica delle famiglie italiane subisce profonde variazioni al tempo del Covid: ad aumentare d’importanza è la disoccupazione per il 66,9% delle famiglie intervistate, seguita dal debito pubblico 49,9% e dalle disuguaglianze economico-sociali (49,2%). Un dato particolarmente significativo è il rilevante calo dell’importanza dell’immigrazione (-8,6%). Le famiglie italiane appaiono quindi concrete, e maggiormente preoccupate per la tenuta complessiva del sistema paese a partire dal lavoro.

In chi hanno avuto fiducia durante la pandemia? In una scala da 0 a 10 le famiglie italiane affermano di avere piena fiducia nei confronti di medici e infermieri (8,2), del volontariato (7,8), e degli insegnanti (6,5). Si tratta dei tre attori sociali che per le famiglie costituiscono una presenza determinante su cui far converge una “fiducia da fronteggiamento”, orientata verso quei soggetti che nel quotidiano hanno saputo fronteggiare le minacce tipiche della pandemia. (dp)

© Copyright Redattore Sociale