Un sostegno alle fasce deboli, con la consegna di cibo, che prosegue al di là delle delle scansioni temporali in questo periodo di pandemia da Coronavirus – fase 1, fase 2 – perché le esigenze da soddisfare per chi non ha niente corrono più veloci dei tempi tecnici dei decreti governativi, dei Dpcm, delle ordinanze regionali, dell’organizzazione del servizio da parte dei Comuni. Il comitato di lotta Ex Taverna del Ferro del quartiere San Giovanni (quello in cui compare il volto di Che Guevara realizzato da Jorit) non ferma la propria rete di solidarietà in favore delle famiglie di Napoli Est rimaste senza più nulla dall’inizio dell’emergenza. I pacchi alimentari donati in oltre due mesi sono diverse centinaia, con l’azione che non s’arresterà di certo adesso perché la fame per tanti purtroppo continua. E chissà per quanto, vista la mancanza di lavoro, già cronica in precedenza prima della diffusione del Covid-19.

«Dobbiamo dire anzitutto grazie alla Comunità di Sant’Egidio, che ci sta supportando in questo lavoro difficile in cui ci si rende conto delle enormi sofferenze di parte della popolazione» afferma Rosaria Liccardi, presidente del comitato Ex Taverna del Ferro. «Siamo arrivati in diversi punti del territorio: dal corso San Giovanni a Teduccio al rione Pazzigno, da via Marina a Barra, al rione Villa e rione Baronessa, non solo a Taverna del Ferro» aggiunge Liccardi. Un’opera di consegna dei pacchi alimentari che ha come fondamento quello di salvaguardare la dignità della persona. Spiega ancora la presidente Liccardi: «Nelle liste facciamo comparire solo il cognome dei beneficiari, poi siamo noi volontari ad arrivare a loro. Qualcuno si è anche meravigliato chiedendoci “come siete arrivati a noi?” E noi rispondiamo soltanto “grazie a qualcuno che vi vuole bene’’. Invitiamo tutti a mandarci un messaggio privato sulla nostra pagina facebook Comitato di Lotta Ex Taverna del Ferro, sarà garantita la privacy. Spesso è difficile anche guardare negli occhi queste persone perché sono rimasti senza niente, con i frigoriferi vuoti». Non manca una punta di polemica nei confronti del Comune di Napoli, criticato da più parti sulla gestione dell’emergenza Coronavirus. «Avevamo mandato invano la richiesta di poter accedere al servizio di consegna del cibo che era stato depositato alla Mostra d’Oltremare per poi essere distribuito. Quando ci siamo resi conto che i tempi andavano per le lunghe, ci siamo rimboccati le maniche. Cos’altro avremmo potuto fare?» conclude Rosaria Liccardi.

di Antonio Sabbatino