Preoccupati per una ripresa delle attività piena d’incertezze, hanno deciso di intraprendere iniziative pubbliche di piazza, sit-in e passeggiate simboliche sul Lungomare. Le varie categorie di esercenti non resistono più ai blocchi comportati dal lockdown deciso dal Governo agli inizi di marzo per contrastare il diffondersi del Coronavirus e si sono ritrovate quest’oggi in alcuni punti della città per chiedere sostegno concreto agli enti locali.

Gli ambulanti a Scampia-  Il primo sit-in alle ore 10 in piazza Grandi Eventi a Scampia, animato dagli ambulanti dei vari mercati del territorio regionale che da oramai 2 mesi sono stati costretti ad interrompere la vendita. Ad organizzare il raduno in piazza l’Unva, l’Unione Venditori Nazionale Ambulanti. Il suo vicepresidente con delega, che ha uno stand di abbigliamento tra i mercatini di Chiaiano, Scampia e Secondigliano, ha lanciato nuovamente l’allarme. «Della nostra categoria non si parla né in termini di riapertura, visto che non si sa se i riferimenti dell’ordinanza regionale riguarda anche noi, né in termini di sostegno economico visto che soltanto in pochi hanno ricevuto i 600 euro previsti per partite Iva e commercianti. Le vendite per noi ambulanti andavano male già prima che iniziasse il Coronavirus, ma ora siamo allo stremo. La vita lavorativa è oramai ferma e non potremo far fronte a tutte le spese perché per 2 mesi non abbiamo incassato. La merce acquistata per la stagione primaverile rimarrà invenduta».  Secondo Vincenzo Calcazzi, vicepresidente Ana (Associazione Nazionale Ambulanti), operatore mercatale del Caramanico a Poggioreale Chi gestisce uno stand può far rispettare la fila tranquillamente. Se hanno consentito alla gente di prendere i bus con una capienza ridotta, perché per agli ambulanti si impedisce di tornare al lavoro? Molte famiglie sono sul lastrico».

Le preoccupazioni degli operatori mercatali di Antignano- Preoccupazione è stata espressa anche dagli operatori mercatali alimentari del mercatino di Antignano, per i quali il ritorno alla (pseudo) normalità avverrà non prima dell’11 maggio. Per questo motivo, appellandosi al Comune di Napoli, sono tornati a dire: «Dopo il lockdown per alcuni giorni abbiamo lavorato perché dal Governo non era arrivata la direttiva di chiusura. Successivamente, però, con le restrizioni della Regione Campania ci siamo fermati anche noi. Nonostante questo, qualcuno ha continuato all’interno del mercato stesso speculando con la maggiorazione dei prezzi In Lombardia, ancora in piena emergenza da Covid-19, i mercatini sono aperti già da una settimana. Perché qui si tergiversa? E, ricordiamoci, non tutti hanno ricevuto i 600euro promessi dallo Stato».

In via Chiaia e Lungomare-  Lunedì in strada e in piazza anche per gli esercenti della zona di Chiaia e di altri territori cittadini, a partire da quelli di Stella San Carlo all’Arena, prima con un sit-in all’esterno di Palazzo Santa Lucia, poi con una passeggiata serale sul Lungomare. Tra gli organizzatori Antonio Siciliano, commerciante del settore ristorazione tra Vomero, via Caracciolo e via Manzoni secondo cui «i proprietari a cui noi paghiamo i fitti devono avere la possibilità di accedere al credito di imposta. Bisogna adeguare le soglie economiche da corrispondere alla percentuale di attività che, con le restrizioni dovute al Coronavirus, sicuramente diminuiranno. Se lavoro al massimo per il 25%, non posso sostenere costi anche come se ci fosse l’altro 75%».

Colli Aminei- Ai Colli Aminei, ci sarà nella serata di lunedì, dalle 20 alle 21, un’apertura simbolica del centro commerciale Colli Aminei 3.0. Il perché l’ha spiegato il presidente, Aurelio Baiano: «È stata la volontà di voler dare un segnale che i commercianti sono vivi, nonostante non ci siano garanzie per quanto concerne l’apertura ufficiale prevista per il 18 maggio 2020. Il Centro commerciale Colli Aminei 3.0 chiede chiarezza poiché non gli aiuti, i promessi finanziamenti, non sono ancora arrivati, per i fitti, per le questioni protesti, non sappiamo quando apriremo quali modalità di tutela seguire, in che modo agire in materia di distanziamento. I commercianti, lasciati in balia delle onde, apriranno virtualmente lunedì ai fini di ottenere risposte in merito alle proprie posizioni e così da prepararsi al meglio in vista del 18 maggio, data ufficiale di apertura di tutte le attività».

di Antonio Sabbatino