Dalla consegna della spesa e di aiuti materiali alla distribuzione di tablet e connessioni internet ai nuclei in difficoltà; dal sostegno alle scuole per la didattica a distanza alle attività per i minori stranieri non accompagnati e le donne vittime di violenza domestica: questo l’impegno di Save the Children durante l’emergenza Coronavirus perché nessun bambino sia lasciato indietro, tramite il programma “Non da soli”. Sono state già raggiunte 20.000 persone tra bambini e adolescenti, famiglie vulnerabili e docenti, lavorando costantemente nel rispetto delle norme, attraverso i progetti e una rete di 41 associazioni partner sul territorio italiano. A rischio – sottolinea Save the Children –, sono soprattutto i minori più vulnerabili che vivono nei contesti più svantaggiati e di marginalità sociale, esposti alle conseguenze della crisi economica che colpisce le loro famiglie e all’aumento delle disuguaglianze educative dovute all’allontanamento dalla scuola. “In queste due settimane – spiega Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children – abbiamo riscontrato un aggravamento della situazione, con un incremento delle richieste di aiuto materiale da parte delle famiglie che si sono trovate ad affrontare la perdita di lavoro di uno o entrambi i genitori”. La crisi economica provocata dal Covid-19 rischia di portare a un drammatico aumento del numero di minori in povertà assoluta, che in Italia sono già 1,2 milioni, una cifra più che triplicata in dieci anni dalla crisi del 2008 (passando dal 3,7% al 12,5% del 2018). Più di 1 famiglia su 4 si trova già in una condizione di insicurezza finanziaria e rischia di cadere in povertà se per tre mesi consecutivi dovesse rimanere senza una fonte di reddito. Ci sono poi i minori stranieri non accompagnati, “il cui percorso di inclusione rischia di essere bruscamente interrotto, così come i bambini la cui permanenza forzata in casa aumenta il pericolo di violenza domestica ai danni delle mamme”. Senza dimenticare i bambini e gli adolescenti direttamente colpiti dalla malattia, così come i loro genitori. “In questi casi, di fondamentale importanza non solo l’aiuto materiale ma un sostegno psicologico per non essere da soli nell’affrontare le ansie e le paure”, sottolinea Save the Children. 
di Emanuela Rescigno