Sorride di fronte all’obiettivo, mentre gli altri volontari immortalano il suo gesto di solidarietà. Antonio (nella foto), detto Ciccio, ha 18 anni ed è uno degli «angeli» della società civile in trincea in questi giorni in cui da un capo all’altro della città si diffonde la paura per il Covid-19. Insieme a tanti altri Antonio è sceso in campo – con le dovute precauzioni – per mettersi al servizio di chi ha bisogno nei quartieri dell’area nord con la «spesa sospesa». Ma di cosa si tratta? L’idea, sull’esempio di quanto già avvenuto in altri quartieri in questo periodo di emergenza Coronavirus, è semplice: lasciare in un carrello, posto all’interno dei negozi aderenti, generi di prima necessità per le famiglie bisognose che si trovano in condizioni di particolare difficoltà. L’iniziativa della «spesa sospesa» approda così anche nei quartieri della VII Municipalità, Miano, Secondigliano e San Pietro a Patierno grazie a una rete di solidarietà territoriale, a cui hanno aderito parrocchie, la Fenice Aps, il Comitato Civico SecondigliAmo, la pagina Facebook Secondillyanum e l’associazione Larsec. In attesa degli aiuti governativi, infatti, sono numerosi i soggetti rimasti senza un sostegno adeguato per la sopravvivenza quotidiana. Per questo è nata dal basso una sinergia volta a costruire una rete solidale in cui ognuno è pronto a fare la propria parte: associazioni, parrocchie, comitati e singoli cittadini. Sostenere l’iniziativa è molto semplice: chi può dare qualcosa per gli altri (pasta, scatolame, latte, biscotti, olio, sale, articoli per la prima infanzia) lo potrà portare nei negozi aderenti alla «spesa sospesa» o alla propria parrocchia di riferimento che, insieme alla rete territoriale di solidarietà, provvederà a consegnarlo a chi ne abbia necessità.

di Giuliana Covella