Casa e lavoro sono due diritti fondamentali per le famiglie di tutta Italia, diritti che purtroppo non sempre vengono rispettati. A colmare questo gap scende in campo il Comune di Napoli, grazie al progetto dell’Agenzia Sociale per la Casa. “La casa come il lavoro – ha spiegato l’assessore al lavoro con la delega alle politiche per la casa Monica Buonanno – è una componente fondamentale per la dignità e la qualità della vita delle persone. La crisi economica e la rigidità del mercato immobiliare impattano negativamente sulla stabilità delle famiglie, aggravando la situazione di chi si trova già in una condizione di fragilità sociale”. Il progetto, finanziato dal PON Città Metropolitana 2014-2020 (Asse 3 Inclusione Sociale), opera secondo il modello “Housing First” per l’attivazione di un percorso che guarda all’inserimento lavorativo, sociale, educativo e sanitario dedicato al superamento progressivo delle cause della povertà abitativa e la contestuale attivazione di un percorso di accompagnamento all’abitare. L’Agenzia Sociale per la Casa, partita a gennaio nella sede centrale di Piazza Cavour, si occupa di persone o intere famiglie che vivono in condizione di povertà abitativa o che rischiano di perdere la propria casa, un vero e proprio percorso destinato a individui che appartengono a gruppi sociali in situazioni di particolare fragilità. Schiacciati dalle preoccupazioni e dalle difficoltà quotidiane, infatti non sanno di poter usufruire di agevolazioni ed aiuti messi a disposizione delle istituzioni, a partire dai contributi a sostegno dell’affitto, al ‘Piano casa’ per le giovani coppie che vogliono acquistare la prima casa ed ancora un ‘contributo fitto’ per giovani tra i 18 e i 35 anni. Per la Buonanno il progetto mira ad “aiutare i nuclei familiari in condizioni di povertà, fornendo non solo un contributo economico ma anche appositi servizi che contribuiscano a ricostruire una stabilità complessiva. Napoli si è dotata di questo strumento perché fondamentale per creare una rete di supporto concreta per i cittadini – ha sottolineato – l’obiettivo è quello di unire in un unico strumento tutti i servizi che la città offre e non solo. Chi può usufruire del progetto? Il singolo cittadino o il nucleo familiare che può recarsi presso uno dei centri a disposizione spontaneamente, indirizzato dai servizi  sociali o chi sta beneficiando del Reddito di cittadinanza”. In ogni centro c’è un’equipe composta da un esperto del mercato del lavoro, della formazione, delle politiche abitative, da un sociologo e nel gruppo della sede centrale in piazza Cavour, ci sono anche legali, geometri, mediatori culturali e linguistici. “Sarà poi cura dell’equipe stabilire il percorso più idoneo. Ci sono persone per esempio che hanno un reddito, anche se minimo, e che hanno perso la casa per sfratto, gli operatori si dedicheranno alla ricerca di un’abitazione con affitto accessibile, altri invece hanno difficoltà a pagare il canone di locazione e così si suggeriscono strumenti per favorire l’accesso agli incentivi ed alle agevolazioni offerte dal quadro normativo nazionale, regionale e comunitario, in materia di casa. Ci siamo poi concentrati sulle politiche del lavoro mettendo ordine tra le varie categorie professionali, dividendo la ricerca per settore: donne, neo laureati, disoccupati di lunga durata, ricercatore e così via. E proprio per questo motivo – ha concluso l’Assessore – abbiamo deciso di moltiplicare i suoi servizi: oltre alla sede centrale di Piazza Cavour n.42, presso gli uffici del Servizio Politiche per la Casa, sarà possibile fissare un appuntamento anche nelle sedi delle Municipalità 2, 4, 8 e 10 (rispettivamente: Corso Garibaldi 234; Via Gianturco 99; Via del Plebiscito a Piscinola 38; Via B. Cariteo 15)”.

di Mariangela Barberisi