CASERTA – Puoi cantare la gioia o il dolore, la puoi urlare o cantare a bassa voce, come un sussurro: tu canta ed io ti ascolterò. Anche se sono sordo. Chi non sente, ovvero chi ha la disabilità dell’udito può ascoltare ugualmente e gioire e saltare ad un concerto o assistere ad un’opera teatrale come chi dalle orecchie ci sente benissimo. Perché se vero che ogni suono lo si ascolta attraverso l’udito, è vero anche che tutto si ascolta col cuore, grazie alla comunicazione che non è solo verbale ma si esprime anche attraverso i gesti. E tutto prende forma assumendo senso, significato e forma. È la lingua dei segni – Lis – a rendere possibile questa, per così dire, “magia”.
L’amore per Napoli, le canzoni e la musica che hanno segnato la città, cantata dai più celebri artisti, ma soprattutto l’amore per la diversità sono la fucina di “La Forma della musica Napoletana. Ieri..oggi”. Un musical che vede al centro una storia: a tenere il filo del racconto tra la Napoli di ieri con le canzoni di Caruso, Roberto Murolo, Aurelio Fierro, Renato Carosone, una giovane fanciulla che innamorata dei quartieri e della musica partenopea sogna di fare un viaggio nel passato. E così, come in un sogno la giovane, si ritrova nella Napoli di Lazzarella, ‘o paese do sole e tante altre. Fino al risveglio sotto le note di Napule e’, di Pino Daniele, Massimo Ranieri, Gigi Finizio, Andrea Sannino e Gigi D’Alessio.
Assistere alla doppia interpretazione dell’evento canoro (la cui prima in assoluta si è tenuta lo scorso 17 febbraio a Caserta, al teatro Città della pace) è una esperienza unica: c’è l’artista sul palco che canta e poi c’è l’altro, l’artista che attraverso le sue mani, l’interpretazione ch’egli fa delle parole rende in gesti ciò che il suono sta trasmettendo. Il suono che non può arrivare al sordo arriva attraverso un’altra musica ed è tutta lì, in quelle mani ma non solo: dalle movenze delle dita, del corpo, dalle espressioni del viso, partono e arrivano le vibrazioni a chi non può sentire. Uno spettacolo meraviglioso. Raro. Purtroppo. Una delle tante barriere che si fa fatica ad abbattere ed impedisce l’inclusione sociale tra i sordi e gli udenti. Ci hanno provato sei giovanissime donne, tutte laureate da poco in questa disciplina, ed al loro esordio artistico: Alessandra Romano, Angela Pezzullo, Filomena Orefice, Grazia Maria Romano, Mariarca Avino, Michela Ragozzino. Queste sei interpreti della Lis, unite nella compagni teatrale ‘ChillsLis’ hanno messo in scena lo spettacolo, grazie anche al regista che ha condiviso con loro il progetto, Domenico Palmiero; i canti sono stati interpretati da Rosario Villamaina e Michelina Santonastaso, corpo di ballo composto da Magda Diodato e Teresa Ferraiuolo; presenta Ermelinda Raffone.
La prima del musical, tra l’altro autofinanziata dalle sei giovani interpreti, è stata un successo. Lo spettacolo sarà replicato il 19 maggio, stesso teatro.

di Patrizia Panico