SALERNO – Sabato 9 marzo, alle ore 10:30, inaugurazione e conferenza stampa di presentazione delle mostre “Lungo il Sarno. Vedutismo e memoria del paesaggio campano” e “Villa Lanzara, una villa in città. Il complesso Lanzara del Balzo per la cultura e il territorio”, nell’ambito della manifestazione “Aequora Sarnus” che ha visto il recupero della dependance della Villa, restaurata e riallestita come Caffè Letterario.
Progetto di grande rilievo ed importante finalità, finanziato con i fondi europei del POC 2016-2020, promosso dalla Regione Campania.
Grande soddisfazione per l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Canfora, che sta investendo in crescita e sviluppo culturale promuovendo l’identità e la storia territoriale, valorizzando le bellezze architettoniche e paesaggistiche con l’obiettivo di sviluppare il suo circuito turistico.
A curare l’allestimento delle mostre, nei suggestivi locali , l’associazione culturale Il Didrammo /Museo Didattico della Fotografia di Sarno-Montesano sulla Marcellana. L’esposizione annovera un’ampia selezione di immagini, scatti incantevoli, disegni e documenti storici, curata da Antonio Milone e Rosario Petrosino.
I DETTAGLI
Negli ambienti suggestivi del sottotetto di Villa Lanzara del Balzo una esposizione di immagini e documenti sul fiume Sarno e le sue rappresentazioni nella storia. Un’ampia selezione di piante, disegni, vedute e fotografie che ritraggono il fiume nei suoi vari tratti, le città che attraversa, permettendo di ripercorrerne la storia delle popolazioni rivierasche e la geografia del territorio. Il percorso che si snoda nella ricca scenografia che intende valorizzare i luoghi, gli strumenti e le comunità che hanno abitato le sponde del fiume, si apre con una sezione cartografica, con piante dal XV al XIX secolo, seguita da una presentazione del corso del fiume nei suoi tratti essenziali lungo l’asse principale del Sarno. Un cammino verso le rive popolate di pescatori e contadini e meta di turisti e viaggiatori, dalle sorgenti e dalla città di Sarno fino a Scafati e a Castellammare di Stabia alla foce toccando con i dipinti, i disegni e le fotografie dei suoi luoghi topici le tappe della storia del Sarno e del territorio.
L’allestimento è impreziosito dalla proiezione del film La sposa (1958) del produttore stabiese Natale Montillo che vede nel fiume parte essenziale dell’ambientazione, con una serie di scene riprese sul tratto finale del Sarno, tra Pompei e Castellammare, con la partecipazione dell’attrice napoletana Angela Luce nel suo primo importante ruolo della sua brillante carriera.