NAPOLI – Prosegue il ciclo di incontri Dialoghi di Comunità, da un’iniziativa di AAA Accogliere ad Arte, venerdì 22 febbraio 2019, dalle 17 alle 19 a Gallerie d’Italia Palazzo Zevallos Stigliano (via Toledo 185) con un nuovo appuntamento intitolato “NAPOLI: IL CIBO, TRA CULTURA E IDENTITÀ”con l’antropologo e giornalista Marino Niola. Introduce Stefano Consiglio, direttore del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Modera Francesca Amirante, coordinatrice AAA Accogliere Ad Arte. Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano non solo ospita questo incontro ma che è anche uno dei musei che fin dal principio ha sostenuto il progetto di AAA Accogliere Ad Arte. Dialoghi di comunità nasce per mettere a confronto agenti di polizia municipale, tassisti, dipendenti del trasporto pubblico e privato, personale del porto, personale alberghiero, già coinvolti da AAA Accogliere ad Arte in visite guidate nei principali musei di Napoli, con esperti, esponenti del mondo della cultura e protagonisti di esperienze di rigenerazione urbana, sui temi legati all’accoglienza al turismo, alla partecipazione attiva, allo sviluppo della città e alla cultura. L’appuntamento “NAPOLI: IL CIBO, TRA CULTURA E IDENTITÀ” vuole raccontare la città partenopea e la sua cultura attraverso la sua tradizione gastronomica. Il cibo è un patrimonio materiale e immateriale della comunità che va preservato e valorizzato. Parlare di cibo vuol dire ragionare sulla storia delle civiltà, sull’identità e le differenze delle varie culture, e ancora sul concetto di comunità. Anche il futuro dipende dal cibo. Non solo per sopravvivere ma anche per vivere bene, a lungo e in salute. I grandi temi del presente come la qualità della vita, la difesa dell’ambiente, la salvaguardia delle biodiversità, la bioetica animale, la tutela delle filiere corte, la modernizzazione delle produzioni e delle tradizioni, la tutela delle identità e delle comunità, passano soprattutto attraverso le scelte e le sensibilità alimentari. “La Campania– spiega Marino Niola- ha fatto del cibo da sempre uno dei suoi caratteri originali. Una miriade di eccellenze, tipicità, che hanno fatto della tavola Made in Naples un mito planetario. Su tutti pizza e spaghetti che sono il comfort food più diffuso al mondo, dove dietro ogni sapore c’è una vicenda storica e umana, sociale e personale che viene da molto lontano. Non da oggi, se si pensa che molti prodotti campani erano già dei loghi mondiali nell’antichità. Pochi cibi sono inoltre ecocompatibili come la pizza, in grado di soddisfare insieme le esigenze del gusto e quelle del benessere, a costi accessibili a tutti e senza pesare eccessivamente sulle risorse del pianeta. Un perfetto esempio di gastronomia social”.
L’arte dei pizzaioli napoletani infatti, iscritta nella lista del Patrimonio dell’Umanità, viene da molto lontano ed è profondamente legata alla maniera mediterranea di essere comunità. Un cibo democratico, solidale, sostenibile facilmente adattabile, che si è integrato anche nelle abitudini alimentari di altre culture:da cibo popolare a simbolo globale. È inoltre un riconoscimento importante che aiuta la reputazione della città e la sua economia.
Di questo e molto altro si parlerà durante l’incontro “NAPOLI: IL CIBO, TRA CULTURA E IDENTITÀ”.