NAPOLI – Una stradina stretta e di campagna a Sant’Anastasia conduce all’ingresso di un piccolo cancello. Una porta tratteggia il confine tra un lembo di terra che restituisce abbandono ed uno, subito dopo, che costruisce e porta avanti, tutti i giorni, una storia di amore e resistenza contadina. Siamo all’Orto Conviviale, un’oasi di speranza immersa nel verde acceso che contrasta il grigio delle vie di periferia. Un progetto nato e curato con passione e dedizione dai coniugi Miriam e Vincenzo che, dopo aver entrambi perso il lavoro un anno fa, hanno deciso di sfidare tutto, reinventandosi e ritrovandosi attraverso le loro “radici”. «Quando ho perso il lavoro – dice Miriam – è stato per me immediato, da un punto di vista culturale essendo io un’attivista in campo ambientale, questo intreccio. Ho abbracciato la terra, la mia terra ed il mio territorio. Tutto questo per me ha significato un’esplosione di responsabilità ma anche di grandissima libertà perché soltanto se ti assumi concretamente le tue responsabilità fino in fondo e diventi più che possibile coerente con le tue scelte, potrai ritenerti una persona libera».
Miriam e Vincenzo lavorano la terra e seguono passo dopo passo le attività dell’orto e il ciclo di vita della loro frutta e verdura, utilizzano concimi naturali e il rispetto dell’ambiente è la linea politica che muove il progetto. «La lotta ai pesticidi e ai diserbanti si ingaggia scendendo “in campo” tutti i giorni e rendendosi conto del pericolo enorme che costituiscono per la salute di chi consuma prodotti trattati e per chi è un diretto operatore del settore». Piantano, coltivano, producono ed aprono le porte della loro casa dove vivono con la loro bimba, un cane e un gatto. Qui tutti sono i benvenuti e tutti sono accolti dal sorriso rassicurante e gentile della coppia che con orgoglio ed emozione, ti accompagna in un meraviglioso “tour” colorato e profumato che si snoda nei quasi 4 ettari di terreno. «Il nostro progetto più ambizioso è il “Giardino degli Alberi Dimenticati”-: una parte del frutteto ospita colture storiche del Mediterraneo dimenticate dalla gente perché escluse dal mercato e che, invece, hanno diritto alla vita e a un posto nella nostra memoria molto più delle innovazioni genetiche a cui siamo stati abituati. In questo modo ripristiniamo il paesaggio, preserviamo la biodiversità e poniamo un freno tangibile alla “alta velocità” di questo sistema economico che trascina via tutto e rende liquidi i nostri tempi. Tra questi alberi annoveriamo nespolo germanico, sorbo, corniolo, carrubo, giuggiolo, corbezzolo e azzeruolo, pero e melo cotogno, diverse cultivar di fichi, meli, peri, prugna, gelsomoro, ciliegi. Gli impianti sono giovanissimi, ma fin d’ora costituiscono un piccolo parco-catalogo utile a sensibilizzare media, enti di ricerca e acquirenti alla riscoperta di un vero e proprio patrimonio culturale»
SENSIBILIZZAZIONE ED ACCOGLIENZA – Riscoprire i vecchi sapori, riprendere le tradizioni, ritrovare un equilibrio, portare avanti una logica di “economia del dono”, investire sulle relazioni, sul rapporto con l’altro, sulla comunità: sono tante le iniziative organizzate dall’Orto Conviviale che seguono questa direzione. Eventi, tavole rotonde sull’ambiente, semplici momenti di ritrovo (come la possibilità di accedere alla mini-libreria installata nel giardino dell’orto e leggere tranquillamente un libro): tutto è pensato e programmato in una logica efficiente di “rete”. Una particolare attenzione è rivolta al futuro, e cioè ai più piccoli. Qui, infatti, si organizzano percorsi e visite guidate che permettono ai bimbi di essere in contatto diretto con la natura. E’ possibile fare visite all’orto e comperare i prodotti, recandosi in Via Macedonia 16, 80048 – Sant’Anastasia – Napoli.

di Carmela Cassese