NAPOLI – Uno sguardo sulla Palestina, che dal dramma di un popolo privato della libertà si allarga per raccontare, in maniera artistica e delicata, i suoi sogni, le speranze, il desiderio di un’esistenza ‘normale’. Sta per partire la seconda edizione del Nazra Palestine Short Film Festival, la kermesse itinerante di cortometraggi – firmati da registi esperti e nuovi talenti palestinesi e internazionali – che affronta le tematiche dei diritti umani, della giustizia, dell’autodeterminazione nel contesto israelo-palestinese. Presentato il 2 settembre scorso alla Mostra del Cinema di Venezia, l’evento prenderà il via il 10 ottobre proprio dalla città lagunare – sede principale della rassegna – e toccherà 18 città, tra cui Gaza, Gerusalemme, Ramallah, Torino, Milano, Trento, Siena, Roma, Cagliari. E poi Napoli, dove è organizzato dall’associazione École Cinéma di Scampia presieduta da Sabrina Innocenti, insegnante che da anni lavora con gli studenti in quel territorio di frontiera, per farli avvicinare al cinema-documentario, un potente strumento didattico e di sviluppo culturale ed educativo, prezioso per far crescere la loro coscienza civile. «Il festival è nato nel 2017 a Venezia, dall’associazione Restiamo umani con Vik di Franca Bastianello – spiega Innocenti a Comunicare il Sociale –. A Napoli con l’École Cinéma ho raccolto la sfida e ora siamo arrivati al secondo anno di questo percorso, che è assolutamente volontario e partecipato. Il terzo partner è il Centro Italiano di Scambi Culturali di Gaza: la presidente, Meri Calvelli, è un’attivista che costruisce ponti, portando anche i giovani del nostro Paese in Palestina, per mostrare loro come in quella terra dalla sofferenza si generi una grande creatività. Nazra in arabo significa, appunto, ‘sguardo’ e il logo del festival – un occhio aperto – indica che il cinema è un mezzo per guardare altrove, verso ciò che è diverso da noi». A tale scopo la scelta dei corti si è rivelata vincente: «Il numero delle tappe rispetto all’anno scorso è triplicato: la forma breve del cortometraggio piace, perché è molto incisiva e soprattutto creativa. Tra i 68 film in concorso abbiamo selezionato 18 finalisti, la metà opera di donne». La proclamazione dei tre vincitori – uno per ogni sezione (fiction, documentary ed experimental) – da parte della giuria internazionale avverrà a Venezia, dove ci sarà anche l’assegnazione di due menzioni speciali (Gender Look e Press Look).
L’edizione napoletana – Nella città partenopea il Nazra è in programma dal 22 al 24 ottobre ed è patrocinato dalla Regione Campania, dagli Assessorati al Welfare e alla Cultura del Comune di Napoli, dalla Municipalità 8 e da Amnesty International. «Qui daremo due premi speciali: il primo è quello della Giuria Giovani, composta da studenti e da altri ragazzi reclutati con una call che apriremo a breve – continua la presidente di École Cinéma –. Poi c’è il premio Oltre le mura, che viene invece assegnato dalle detenute della Casa circondariale femminile di Pozzuoli: da tempo, infatti, la nostra associazione porta il cinema dentro il carcere, perciò si è creata una bellissima sinergia con le insegnanti del gruppo di istruzione per adulti che lavora lì». Tra le sedi coinvolte, oltre al carcere di Pozzuoli, ci sono il PAN – Palazzo delle Arti di Napoli, che nelle mattinate del 22 e del 23 ospiterà gli alunni delle scuole napoletane di età compresa tra 13 e 18 anni, l’Università “L’Orientale” e la Sala del Capitolo nel Convento di San Domenico Maggiore. «Approfondiremo inoltre l’aspetto dei mestieri legati al cinema – conclude Innocenti –, con alcuni momenti tecnici realizzati con il contributo di CinemaFiction riguardanti il montaggio, il suono e le immagini, che affiancheranno la parte contenutistica, supportata da attivisti come Meri Calvelli, che da Gaza sarà presente qui per tutte le tre giornate».

di Paola Ciaramella