NAPOLI – La testata del Csv Napoli sarà pubblicata in braille per i non vedenti. Grazie al supporto di Univoc Napoli, cento non vedenti della provincia di Napoli riceveranno ogni mese una copia in formato braille dell’organo di informazione del volontariato e del Terzo settore. Quello di Napoli è il primo Csv in Italia a realizzare un prodotto del genere. «Una rivoluzione culturale che sta investendo il Sud. Un vero dono, un’opportunità di accesso all’informazione, alla comunicazione. Opportunità di coinvolgimento», ha detto ieri nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto, tenutasi presso la sede dell’Odg Campania, Cinzia Di Stasio, segretario generale Istituto Italiano della Donazione.
Alla presentazione dell’edizione in braille di Comunicare il sociale erano presenti il presidente del Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Napoli, Nicola Caprio, il quale ha sottolineato che «stiamo lavorando per dare al mondo del volontariato più spazio e più opportunità, cercando di essere inclusivi e condividendo valori e obiettivi. Penso agli sportelli territoriali, alle agenzie di cittadinanza e a molte altre iniziative. La campagna di comunicazione si inserisce proprio in questo solco».  Il riconoscimento del lavoro svolto dal Csv Napoli e dal presidente Caprio è arrivato da tutti i presenti alla conferenza stampa. E’ stato messo in rilievo il fatto che, negli ultimi tre anni, il Csv è diventato progressivamente un punto di riferimento non solo per il mondo del volontariato e delle associazioni a Napoli ed in provincia, ma per tutto il  Terzo settore.  Non poteva mancare il padrone di casa, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, il quale ha dichiarato che «col Csv Napoli c’è una proficua collaborazione. Con loro le tematiche sociali sono al centro del dibattito culturale di questo territorio».
Un lavoro apprezzato anche dalle istituzioni. «Il Csv – ha affermato l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, Roberta Gaeta – sta dando grande slancio alle realtà del volontariato. Molto spesso si pratica un concetto inclusione che non ha contenuti. Il Csv invece non solo offre spunti interessanti, ma racconta il volontariato». A sottolineare l’importante lavoro del Csv in questa fase anche Edoardo Patriarca, presidente del Centro Nazionale per il Volontariato. «I Csv sono una infrastruttura sociale. E quello di Napoli lo dimostra. Nonostante la crisi il mondo del volontariato non ha dismesso sua veste. Il volontariato fa vivere una vita più felice. È un valore pubblico», ha detto Patriarca.
Nel corso della conferenza stampa è stata presentata anche la campagna di comunicazione #diventavolontario, promossa dal Csv Napoli attraverso una serie di iniziative volte a sensibilizzare la cittadinanza su chi vive in condizioni di marginalità, educando alla solidarietà e promuovendo il volontariato come occasione per crescere, divertirsi e partecipare. La campagna si sviluppa in due azioni: l’affissione di manifesti sul volontariato sui bus dell’Anm ed una serie di video virali che raccontano gli stereotipi delle categorie discriminate.

di Ciro Oliviero

foto di Roberta De Maddi

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