NAPOLI – Farsi un toast, scendere dal letto, farsi la doccia: gesti del tutto normali che, tuttavia, non tutti possono compiere. Alcune persone, quelle che hanno particolari disabilità, sono costrette a ricorrere ad amici e parenti. E quando non ci sono loro, si pagano gli assistenti. Ma se non si hanno i soldi, allora bisogna rinunciare. Rinunciare al quotidiano. Diversamente da altri Paesi, infatti, il sistema di welfare in Italia non garantisce a tutti l’assistenza personale autogestita. Chi non può permettersela, semplicemente non è libero. Non può compiere le più elementari azioni quotidiane, non può uscire di casa, non può decidere della propria vita. O dipende dalla propria famiglia – se c’è – o è costretto al ricovero in strutture, in comunità, in istituto. Per questo le persone disabili il prossimo 3, 4 e 5 novembre manifesteranno in tutta Italia. A Napoli ci sarà un corteo il 4 novembre, dalle 15 alle 16: le persone con disabilità faranno una passeggiata da via Caracciolo (Porto di Mergellina) fino a Castel dell’Ovo. “Aderiamo ad una manifestazione nazionale nella speranza di sensibilizzare il maggior numero di cittadini, invitiamo tutti i napoletani a partecipare con noi per dare tutti insieme un segnale alle istituzioni”, spiega Francesca Auriemma, che con l’associzione “Diamounamano” ha organizzato l’evento di via Caracciolo. L’iniziativa, denominata “#liberidifare”, è promossa dall’omonimo movimento, una rete di persone disabili nata sui social network in seguito alla diffusione di una lettera aperta scritta da Maria Chiara e Elena Paolini, due sorelle disabili attive nel campo dei diritti, che da alcuni anni gestiscono Witty Wheels, un blog dedicato a disabilità, stereotipi e giustizia sociale.

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