ROMA – In Calabria, gli insegnanti di sostegno sono il doppio che in Liguria: non in termini assoluti, ma relativamente al numero di alunni con disabilità. E’ quanto evidenzia “Tuttoscuola”, che analizzando ed elaborando le “Anticipazione sui principali dati della scuola statale”, parla addirittura di “due Italie” della disabilità. In attesa di pubblicare, domani, il dossier integrale, la rivista specializzata anticipa alcuni dati.
Da un lato, aumentano costantemente gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane: nel 2000 c’era un ragazzo disabile ogni 60 alunni, dieci anni fa uno ogni 44, oggi uno ogni 33. “Si tratta di un dato fisiologico – spiega Tuttoscuola – che prescinde da interventi dell’amministrazione sanitaria o scolastica. Può capitare, quindi, che vi siano regioni con una incidenza dei disabili molto marcata (l’Abruzzo, con un alunno disabile ogni 27,4; la  Sicilia, con uno ogni 29,4; la Liguria, con uno ogni 29,7) rispetto ad altre con incidenza minore (la Basilicata, con un alunno disabile ogni 42,9; il Friuli, con uno ogni 41,4; la Calabria, con uno ogni 37,8). Su questo versante – nota Tuttoscuola – non ci sono particolari caratterizzazioni territoriali, non c’è un nord o un sud”.
In Calabria, sostegno “doppio” rispetto alla Liguria. Diversa la situazione per quanto riguarda il rapporto tra alunni disabili e insegnanti di sostegno, determinata dall’intervento della pubblica amministrazione: la premessa è che, opportunamente, il rapporto medio previsto dalla legge di due alunni disabili per ogni docente di sostegno (2,0) è sceso in questi ultimi anni drasticamente, attestandosi attualmente a 1,69. Il problema è che “sebbene la legge preveda una certa omogeneità tra i territori, questo rapporto disabili/sostegno è diventato incredibilmente e unilateralmente squilibrato, a causa di una graduale assegnazione dei posti di sostegno in modo non proporzionale”.
Così in Liguria – rispetto al rapporto medio nazionale di 1,69 – il rapporto alunni disabili/posti di sostegno è di 2,61, in Friuli di 2,41 e in Lombardia di 2,22. In queste regioni, in altre parole, gli insegnanti di sostegno sono decisamente pochi, rispetto al numero di alunni con disabilità. Al contrario, in altre regioni il rapporto è addirittura migliore di quanto richiesto dalla legge: in Liguria è sceso a 1,27, in Sardegna di 1,29 e in Molise di 1,35. “Ovviamente – fa notare Tuttoscuola – i rapporti più bassi favoriscono un’azione di sostegno più efficace. Le regioni settentrionali nel loro insieme raggiungono l’1,97, mentre quelle meridionali conseguono un rapporto complessivo di 1,51 – sintetizza Tuttoscuola – La virtuale compensazione per il riequilibrio comporterebbe lo spostamento verso il Nord di oltre 7.850 posti di sostegno”.
Complessivamente, l’organico di diritto dei posti di sostegno “è arrivato quest’anno, per la prima volta, ad oltre 100 mila unità (100.080): 3.600 più del 2016-17, ma un po’ meno dei 5 mila attesi per la stabilizzazione di  organico prevista dalla Legge di stabilità 2017”. Per l’analisi completa della situazione, Tuttoscuola rimanda alla pubblicazione del dossier, in programma per domani sul sito.

da Redattore Sociale

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