ROMA – Sono lontani i tempi nei quali il pane era il re incontrastato della tavola. In dieci anni il consumo di pane degli italiani si è praticamente dimezzato – ora raggiunge il minimo storico dall’Unità d’Italia con soli 85 grammi a testa al giorno – e sono in flessione anche i consumi di pasta. A dirlo è un’analisi Coldiretti sulla base di dati Ismea/Nielsen relativi al 2016, lanciati in occasione della campagna “Abbiamo riso per una cosa seria” realizzata con Focsiv. Cambiano dunque sulle tavole degli italiani: aumentano del 3% gli acquisti di riso mentre quelli di pasta diminuiscono dell’1,3% e quelli di pane calano del 3%.
Nel 2016 si registra un balzo in avanti del riso, considerato “alimento dietetico” e sempre più oggetto di un cambiamento: da primo piatto diventa piatto unico, ma anche piatto freddo e da take away. Gli italiani mangiano invece meno pane: i consumi di pane – sottolinea Coldiretti – in dieci anni si sono dimezzati e hanno raggiunto il “minimo storico” con 85 grammi a testa al giorno per persona, rispetto a 1,1 chili che ogni cittadino portava quotidianamente in tavola ai tempi dell’Unità d’Italia nel 1861. Allo stesso tempo aumenta l’interesse dei consumatori per il pane biologico, per quello a chilometro zero, per i prodotti senza glutine o con cereali alternativi quali farro e kamut. Stessa tendenza riguarda la pasta: c’è una flessione generale dei consumi, ma allo stesso tempo sono in aumenti quelli per la pasta con grano italiano e per quella integrale, senza contare il boom per la pasta senza glutine.

di Danila Navarra

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