ROMA- Sono 6 milioni gli italiani che mangiano “senza glutine” senza essere celiaci e spendendo ogni anno 105 milioni di euro per alimenti di cui in realtà non avrebbero bisogno. Spinti da falsi miti e dalle mode di star, starlette e superstar non mangiano nulla che contenga glutine, convinti di avere benefici per la salute e per la forma fisica. Da recenti indagini sui consumatori risulta che 1 italiano su 10 ritiene che la dieta gluten free sia più salutare e che 3 su 10 pensano che faccia dimagrire. False credenze smentite da gastroenterologi e nutrizionisti che, al contrario, possono portare a conseguenze negative per la salute. Chi si mette a dieta senza glutine senza una diagnosi precisa, infatti, rischia di vanificare la possibilità di scoprire se la celiachia sia la vera causa dei suoi malesseri.  Se portare a tavola alimenti senza glutine non porta alcun beneficio a chi non è celiaco, eliminare il glutine rappresenta l’unica cura possibile per coloro ai quali è stata diagnosticata la patologia che in Italia interessa circa 600.000 persone. Tuttavia si tratta di un numero di diagnosi, ancora fortemente sottostimato. Nel nostro Paese, si stima infatti che a fronte dei circa 175.000 pazienti diagnosticati a oggi, ci siano oltre 400.000 persone che non sanno ancora di essere celiache. Questo significa che meno del 30% dei celiaci è diagnosticato, gli altri mettono a rischio ogni giorno la loro salute, esponendosi a gravissime complicanze, che minano la salute dei pazienti e gravano fortemente sulla spesa sanitaria pubblica. E secondo AIC la moda del senza glutine, per la quale si è addirittura arrivati a coniare il termine glutenfobia, può portare a mancate diagnosi o a ritardi nelle stesse.
Una situazione che preoccupa gli esperti che, alla vigilia della Settimana nazionale della celiachia che si svolgerà dal 13 al 21 maggio, lanciano l’allerta. Nonostante questo, il “gluten- free” si presenta come un mercato in continua crescita al ritmo del 27% l’anno, che in Italia vale 320 milioni di euro ma solo 215 vengono spesi dai pazienti con diagnosi. Ogni paziente celiaco riceve dal Servizio Sanitario Nazionale un tetto massimo di spesa mensile per l’acquisto dei prodotti a lui necessari pari a 90 euro. Ma “i diritti faticosamente conquistati dai celiaci rischiano di essere messi in discussione dal diffondersi della moda del senza glutine tra i non celiaci, che banalizza la malattia”, avverte l’Aic.  La Settimana Nazionale della Celiachia è un’iniziativa dell’Associazione Italiana Celiachia Onlus per sensibilizzare e offrire una corretta informazione sull’argomento. Molte le iniziative che si svolgeranno su tutto il territorio nazionale e sul sito www.settimanadellaceliachia.it è possibile trovare e scaricare un piccolo manuale per la corretta alimentazione senza glutine. Sarà inoltre disponibile una chat online con esperti e dietisti a cui chiedere informazioni e consigli.

di Danila Navarra

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