NAPOLI – Bisogna aspettare il 31 gennaio 2017 perché venga finalmente resa pubblico l’esito dell’audit del Centro Nazionale Trapianti svolto il 15 dicembre 2016. Nella delibera 101 la Azienda ospedaliera Monaldi dichiara ufficialmente che l’attività trapiantologica è sospesa.
Della scelta di interrompere il servizio di trapiantologia infantile il direttore generale Giuseppe Longo parla in un articolo del Mattino del 30 dicembre 2016.
Nella delibera 101 leggiamo: “Considerato che: all’audit avvenuto in data 15/12/2016, hanno preso parte il Direttore del Centro Trapianti dell’A.O. dei Colli, dott. Ciro Maiello ed il Direttore della UOC di Cardiochirurgia Pediatrica, dott. Guido Oppido; la Commissione dopo aver ascoltato entrambi i Responsabili e dopo aver acquisito tutte le informazioni sull’andamento dei trapianti sia adulti che pediatrici, ha concordato all’unanimità che per quanto attiene il programma di trapianto di cuore pediatrico, l’attuale andamento appare del tutto insoddisfacente, poiché al momento non ci sono le condizioni per creare l’indispensabile collaborazione tra il Centro Trapianti e la Cardiochirurgia Pediatrica e pertanto si rende necessario sospendere per un periodo di un anno tale attività.
Delibera: di prendere atto del verbale trasmesso in data 13/01/2017 con prot. n. 91/CNT2017 dall’Istituto Superiore di Sanità Centro Nazionale Trapianti dell’audit avvenuto in data 15/12/2016 e per gli effetti sospendere le attività trapiantologiche pediatriche per un periodo di un anno. Inoltre stabilisce che l’A.O. dei Colli continuerà a garantire le attività clinico-assistenziali connesse alle fasi del pre e del post trapianto e che pertanto diviene necessario confermare e precisare ulteriormente l’accesso in situazioni in emergenza-urgenza presso questa azienda”.
Le modalità di assistenza sono quelle già menzionate nella delibera dell’A.O. dei Colli n. 1218 del 06/12/2016 in cui si stabiliva l’assistenza h 24 dei minori, l’istituzione di un Team Multidisciplinare e di un case manager nonché lo smistamento in altri centri regionali dei bambini bisognosi di trapianto.
Si tratta di una risposta che non convinceva e non convince il Comitato dei Genitori e la Federconsumatori perché appare paradossale. “Dunque la causa della morte dei nostri figli è stata la mancanza di collaborazione tra i due reparti di Cardiologia e Trapiantologia? Chiederemo al Presidente Regionale, alla commissione trasparenza, alla commissione sanità di intervenire per porre rimedio a questa follia. Riterremo tutti quelli dovrebbero occuparsene e non lo fanno responsabili dei disagi e delle tragedie che viviamo e saremo costretti a vivere”, dichiarano i genitori.
“Se la collaborazione tra i due reparti è venuta meno- afferma Dafne Palmieri portavoce del Comitato dei Genitori-, come si dice nella 101, ciò è accaduto negli ultimi due anni per decisioni calate dall’alto spostando di reparto i medici che avevano fatto del Monaldi un presidio di eccellenza. In Campania l’attività trapiantologica e quella di assistenza sono nate e si sono sviluppate grazie all’intuizione prima del Prof. Cotrufo, poi del Prof Vosa che hanno formato e lasciato in essere una squadra di cardiochirurghi che ha continuato a svolgere l’attività con dedizione ed ha raggiunto enormi risultati anche senza che ci fosse un modello strutturato. Il know how di competenze in merito è cresciuto e radicato nella unità di trapianti nella quale operano fondamentalmente cardiochirurghi che ora sono tutti afferenti alla CCH adulti e invece si parla di mancata collaborazione. Come si fa poi a dichiarare di non poter trapiantare ma invece di poter fornire la giusta assistenza attraverso un pool multidisciplinare quando si sta dicendo che non c’è collaborazione tra i medici?”
La Soluzione al paradosso arriva dall’alto: In data 02/02/2017 finalmente le diverse parti di questa storia si riuniscono con convocazione prot. N. 007168-01/02/2017 della Direzione Generale per la Tutela della Salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale della Regione Campania. Nell’ambito dell’incontro il dirigente Longo ribadisce le scelte già fatte in precedenza e che per le competenze che mancano e per garantire il trapianto ai piccoli pazienti nelle more della riapertura si faranno degli atti di convenzione con altre strutture inoltre promette di stilare una carta dei servizi specifica e stabilisce che la cardiologia pediatrica rappresenti un presidio 24 h per le emergenze. “Questo significa assumere altri medici sperperando i soldi pubblici senza valorizzare le risorse esistenti ovvero i medici che operavano quando il Monaldi aveva un risultato del 92,3% di sopravvivenza. Credo che sia una questione che riguarda non solo i nostri figli, ma tutti i cittadini che pagano le tasse”, sottolinea la referente del Comitato Genitori.
A fronte delle criticità condivise nell’incontro si stabilisce, su proposta dell’Avv. Antonio Postiglione dirigente della Direzione Generale per la Tutela della Salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario regionale, di creare un tavolo tecnico che collabori alla definizione di soluzioni condivise ed efficaci. Tutti i presenti si dichiarano d’accordo con la proposta. Si fissa l’incontro il 21 febbraio 2014 presso la sede della direzione regionale.
La riunione viene evasa.
I genitori continuano a evidenziare l’inaffidabilità delle istituzioni regionali e la mancanza di coordinamento e punti di riferimento nella assistenza sanitaria ai propri figli trapiantati e in attesa di trapianto nell’A.O. Monaldi. Continuano a lottare perché la (carica) 101 non sia solo una favola, non siano parole su carta. Perché realmente e concretamente tutti bambini, non uno di meno, abbiano diritto ad una sanità che funzioni davvero.

di Alessandra Del Giudice

LEGGI L’INCHIESTA
Prima parte: L’ASSISTENZA AI TRAPIANTI PEDIATRICI SI È FERMATA A NAPOLI
Seconda parte: OTTO ANGELI IN DUE ANNI
Terza parte: LA STORIA DI IRENE
Quarta parte: “IL DIRITTO AD UN’ASSISTENZA DI QUALITA’”
Quinta parte: POCA TRASPARENZA, TROPPA BUROCRAZIA: COSÌ LA QUERELLE TRAPIANTI SI INGARBUGLIA ANCORA DI PIÙ
Sesta parte: “PER POCHI TRAPIANTI NON VALE LA PENA LASCIARE APERTO IL CENTRO”

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