NAPOLI- I soldi prevalgono su tutto. Anche sulla tutela dell’ambiente e della salute. Si potrebbe azzardare soprattutto su questi temi per quello che le cronache hanno raccontato, e continuano a raccontare, da anni, in particolar modo da alcune terre dello stivale italico. La Campania non è l’unica regione ad esserne stata vittima, ma è il territorio che racconta nel suo ultimo lavoro la regista Maria Di Razza. Un cortometraggio animato sul ciclo dei rifiuti. (In)felix, questo il titolo della narrazione cinematografica sul quale si sviluppa anche un gioco di parole, partendo da quella area, a nord di Napoli, che veniva chiamata terra felix e che ormai, dopo il deturpamento e l’inquinamento perpetratovi per anni non lo è più. Un racconto di circa nove minuti, in chiave immaginaria, del disastro provocato dall’impianto Resit di Giugliano in Campania. Uno dei punti topici della ribattezzata Terra dei fuochi. Un cortoanimato realizzato grazie al contributo artistico del disegnatore Domenico Di Francia e dalle animazioni di Costantino Sgamato.
Partire dai fatti. La regista è partita dalla cronaca, incontrando il geologo Giovanni Balestri, che aveva effettuato una perizia sull’impianto oggetto del corto su richiesta della Procura, e accedendo poi, dopo la desecretazione di quelli atti, alla stessa perizia. Un lavoro lungo e di perizia per raccontare i fatti che hanno portato alla situazione che vige oggi. Sintomatico in tal senso uno stralcio della perizia redatta da Balestrieri e riportata nel cortometraggio, nella quale si legge che “entro il 2064 il percolato prodotto da centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti, anche pericolosi raggiungerà inesorabilmente la falda acquifera, contaminandola per decine di chilometri quadrati”.
Maria Di Razza immagina un futuro in cui i cittadini campani non potranno neanche più abitare la loro terra e saranno costretti a scappare a bordo di navi. Un racconto di fantasia, ma che purtroppo non è neanche tanto lontano dallo scenario che potrebbe delinearsi nei prossimi decenni, dato che nelle discariche di Giugliano in Campania è stato versato ogni genere di rifiuto tossico e dunque la popolazione vive orai su una vera e propria bomba ambientale. Nellì’are da cui è partita l’ispirazione per il lavoro della Di Razza le operazioni di messa in sicurezza sono partite solo nel luglio di quest’anno.

di Ciro Oliviero

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