ROMA – Il numero dei minori stranieri non accompagnati aumenta di anno in anno. Negli ultimi cinque anni l’incremento è stato importante. Nonostante molti comuni abbiamo attivato il servizio di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati è necessario un impegno maggiore. L’aumento della presenza di minori stranieri non accompagnati ha comportato l’attivazione di interventi, attività e servizi a favore di 9.678 minori nel 2013 e di 13.523 nel 2014. Nello stesso biennio nel 35 per cento dei casi sono state le forze dell’ordine ad accompagnare i minori presso i servizi sociali. Il 23,5 per cento è accompagnato da parenti, l’8,2 da connazionali, il 10,2% si presenta autonomamente, l’8 arriva attraverso segnalazioni di Tribunale o Procura, il 7 dalla Prefettura. L’analisi condotta da Anci e Cittalia prende in esame diversi fattori. Tra questi la ripartizione territoriale. Negli anni che vanno dal 2006 al 2014 l’aumento maggiore si è registrato nelle regioni del Sud, isole comprese. Solo nel 2014 in Sicilia sono stati contattati o presi in carico oltre 3mila nimeri stranieri non accompagnati. La Sicilia, assime a Lazio e Calabria, supera il 50 per cento del totale italiano. Il 53,8 per cento dei minori stranieri non accopagnati arriva da Egitto (21,5), Bangladesh (13,2), Gambia (10,0), Albania (9,1).
«È necessario – ha detto alla presentazione del Rapporto il vicepresidente dell’Anci Umberto Di Primio – affrontare alcuni nodi cruciali per una reale tutela dei minori e per definire puntualmente la filiera dell’accoglienza: dall’aumento dei posti nelle reti strutturate di prima e di seconda accoglienza, alla deroga al blocco del turnover del personale per i Comuni che accolgono i minori soli nell’ambito dello Sprar, fino alla riduzione dei tempi di nomina del tutore e del rilascio del permesso di soggiorno ed evitando la creazione di circuiti speciali di accoglienza dedicati esclusivamente ai minori stranieri non accompagnati».
di Ciro Oliviero