caprioNAPOLI – Un anno fa, il 17 giugno del 2015, Nicola Caprio fu eletto presidente del Csv Napoli. Con lui tracciamo un bilancio di questa esperienza, peraltro destinata a proseguire nel nome del rilancio e della valorizzazione del mondo del volontariato di Napoli e provincia
 
Presidente, quali sono state le linee guida portate avanti in questo primo anno di presidenza?
Il mio primo obiettivo è stato quello di razionalizzare le varie risorse, per contenere le spese ma, allo stesso tempo, garantire i servizi. Abbiamo rimodulato il contratto di locazione, ottenendo un risparmio significativo. Allo stesso tempo abbiamo preso un nuovo ufficio accanto a quello “storico” del Csv ampliandolo di circa 130 metri quadrati. Nei prossimi giorni lo inaugureremo per dare la possibilità a tutti gli operatori di lavorare in modo più agevole ed offrire maggiori spazi. Inoltre, a Napoli abbiamo ospitato la conferenza nazionale del Csvnet, confrontandoci a tutti i livelli con le istituzioni e con il terzo settore, dando un segnale forte di rilievo nazionale e ragionando sul futuro dei Csv nei prossimi anni. Abbiamo, grazie al Comune di Napoli, rafforzato il progetto Agenzie di Cittadinanza e lanciato assieme al Csv Milano, in fase sperimentale, la volontario card. Abbiamo seguito con interesse e con i livelli nazionali il percorso della riforma del Terzo settore. Abbiamo partecipato a Lucca al Festival del volontariato. Un altro obiettivo importante era promuovere il territorio: lo abbiamo raggiunto realizzando il primo sportello Csv all’area a Napoli Nord e tenteremo nei prossimi mesi di aprirne altri.
Quali sono i progetti futuri del Csv Napoli?
Dobbiamo lavorare per fare in modo che il Csv sia capace di stare sempre più accanto alle associazioni, ai giovani e a tutti i cittadini per offrire potenziare ancora di più i servizi di consulenza, di progettazione, di formazione e di comunicazione. Abbiamo vissuto un anno di  continue difficoltà, abbiamo provato a superare problematiche delicate. È stata comunque un’esperienza fantastica, fatta a contatto con giovani competenti e con tante e diverse energie. Certo, il Csv avrebbe potuto fare tanto, ma è stato limitato da tante circostanze.
Che idea si è fatto del volontariato napoletano e della provincia in questo primo anno di presidenza?
Ho conosciuto un volontariato carico di energie positive, ma che ha continuamente bisogno di assistenza e di attenzioni. Un volontariato che deve essere sempre più capace di costruire reti e di confrontarsi con le istituzioni e i cittadini per offrire spazi e momenti di cultura, di diritti, di legalità, di aggregazione sociale e per la difesa e salvaguardia dei beni comuni.
Che appello si sente di lanciare alle associazioni, agli operatori e a tutti quelli che, a vario titolo, formano il Csv Napoli?
Proveremo a fare di più e meglio nei prossimi mesi. Posso tranquillamente affermare che il bilancio di quest’anno è positivo, ma c’è ancora tanto da fare ed è possibile realizzare tutto solo facendo squadra, sinergia tra gli operatori del Csv, le associazioni e il consiglio direttivo.
 
 

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