ROMA – Messi al bando con la legge del 2012, gli shopper di plastica usa e getta non si decidono a lasciare definitivamente il nostro mercato. Ed è così che, soprattutto nel sud Italia, si arriva a punte del 60% di shopper non è conformi alla legge.
Solo in Calabria e Sicilia, una recente operazione della Guardia di Finanza ha portato al sequestro di oltre 200mila buste non in regola, e più di 2mila chili di materia per la produzione dei sacchetti con multe fino a 1 milione e 800 mila euro.
Al Nord, spiega all’AdnKronos Massimo Centemero, direttore del Cic, Consorzio italiano compostatori, “la situazione è migliore perché lo shopper ha origine dalla grande distribuzione che fa molto riferimento a shopper bio per l’asporto merci. Nel centro sud Italia, invece, c’è una minor presenza della grande distribuzione e lì il dato è molto allarmante”.
La legge c’è ma è chiaro che spesso non viene applicata. Per questo la Guardia di Finanza, su impulso del ministero dell’Ambiente, si impegna a intensificare i controlli a tutela dell’ecosistema, dei consumatori e del settore industriale della chimica verde.
L’Italia, afferma Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente, “è un paese che ha bisogno di far ripartire i poli chimici che sono in stato comatoso in giro per l’Italia. Questi poli chimici ripartiranno solo se si fa una nuova chimica, ossia la chimica verde quella che fa anche le bioplastiche, altrimenti rischiamo di far perdere un treno per far ripartire queste aree industriali che altrimenti rischieranno solo la desertificazione”.

di Danila Navarra

 

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