volontariato2NAPOLI- Di ritorno dall’ultima traversata Addis Abeba-Napoli, il fuoco negli occhi non placato dalla fatica, Marisa Porzio, ginecologa e primario dell’Asl Napoli 3 SUD, da poco in pensione, racconta del GMA, l’associazione umanitaria cui presta il suo essere donna, medico e organizzatrice.
– In che cosa si differenzia il GMA dalle altre associazioni?
“Il GMA Napoli (gruppo missioni Alem) è una non-profit (registrata al ROA, Albo regionale) e rispetto alle altre associazioni di volontariato lavora a km0: i costi di gestione sono completamente sostenuti dai volontari. Niente è tolto alle donazioni inviate per sostenere bambini e donne in difficoltà in Etiopia.”
-In quali direzioni si orienta il vostro operato?
“I nostri progetti possono essere riassunti in 5 grossi filoni:
1) Acqua e sanità, perché dove non c’è acqua la salute non puo’ essere garantita. Le norme igieniche atte a prevenire le malattie, soprattutto quelle infettive, sono completamente ignorate in quest’area del mondo.
2) Scuole, perché la promozione e il riscatto passano attraverso il superamento dell’ignoranza con cui viene mediata la negazione dei diritti primari a interi popoli.
3) Casa Famiglia, intesa come dimora e garanzia di accesso all’istruzione. I bambini di strada possono così godere di una reale alternativa all’abbandono.
4) Promozione donna, progetto dedicato alle donne, che possono imparare l’autonomia, una via d’uscita dalla sottomissione al giogo maschile attraverso l’apprendimento di un lavoro e l’accesso al microcredito.
5) Sostegno a distanza di bimbi o nuclei familiari (300€ annui – cioè meno di 1€ al giorno! – da versare a mezzo conto corrente postale o bancario)
In più laboratori ed attività su richiesta in scuole, parrocchie e gruppi consociati (Scout, Circoli culturali, ecc).”
-Spesso la gente nutre sospetti riguardo alle ruberie delle associazioni, qual è il vostro comportamento?
“Per il principio della trasparenza i nostri bilanci sono pubblicati sul nostro sito web e inviati a donatori e soci. La contabilità è a disposizione di chiunque voglia controllare. I libri contabili sono soggetti a revisione ufficiale come per le normative ONLUS.”
– Come si articola la vostra gestione?
“Si costruisce sulla prestazione volontaria di soci e amici; si lavora in ufficio tre giorni a settimana; medici e personalità di qualunque compagine lavorativa si recano a gruppi in Etiopia tre volte l’anno secondo turni.”
– Sul tema delle adozioni a distanza, la gente tende a non fidarsi perché il bambino che avevano indicato viene sostituito, di che si tratta?
“Il bambino è sostituito non a causa di imbrogli, ma perché portato via dai genitori: queste persone si spostano di villaggio in villaggio e capita che un bambino, che magari si confonde tra molti per l’elevata frequenza delle classi (50-60 alunni per aula), da un giorno all’altro non venga più trovato o ritorni dopo qualche tempo.”
– Che successi avete ottenuto finora?
“Alcuni numeri. 663 bambini in adozione a distanza; 35 donne associate al Centro Promozione Donne e titolari di Microcredito; 120 ex bambini e ragazzi di strada ospiti di 2 Case Famiglia; 12 bambine orfane affidate a famiglie locali.”
– In che modo i paesi economicamente forti “sostengono” questi territori?
“Spesso sentiamo di stanziamenti a favore di zone sottosviluppate, ma in realtà, sotto molti aspetti, non esiste una fattiva attuazione di quelli che vengono definiti i “millenium goals”, gli obiettivi che i paesi cosiddetti sviluppati si sono dati. Spesso le energie economiche o le risorse risultano frammentarie e poco incisive, per cui molto rimane da fare e alcuni paesi sono piu’ occupati in politiche estere espansionistiche, se non proprio di “colonizzazione”, anche religiosa (si vedono nascere moschee anche in villaggi sperduti dove non c’è acqua).”
– Quali sono le iniziative cui ognuno può attualmente partecipare?
“Organizzazione di eventi; fundraising; viaggi di conoscenza, cultura e lavoro in Africa; invio di materiali sanitari, medicinali, ausili scolastici e quant’altro non sia lì reperibile, ma in particolare farsi promotore del sostegno a distanza (SAD): con soli 80 centesimi € al giorno si salva una vita e noi ne siamo testimoni.”

di Elena Palazzi

Per ulteriori informazioni e contributi visitare il sito:
http://www.gmanapoli.org/

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