ROMA – Un appello al Ministero dello Sviluppo Economico per mantenere ed incentivare i risparmi energetici attraverso la produzione di energia da fonti rinnovabili: sette associazioni – Adusbef, Codici, Greenpeace, Italia Solare, Legambiente, Kyoto Club e WWF – si fanno portavoce di questa esigenza, e chiedono una revisione dell’ultima politica energetica del governo. Se i punti della consultazione pubblica del Ministero venissero applicati, come al solito verrebbero penalizzate le fasce più deboli.

Le direttive comunitarie dicono che l’utilizzo di fonti rinnovabili per l’autoconsumo di energia elettrica e termica è un intervento di efficienza energetica, e ciò è stato confermato dallo stesso Ministero per lo Sviluppo Economico quando gli fu richiesto un parere dall’Agenzia delle Entrate. Il Ministero  prevede poi la esclusione dei certificati bianchi per tutti quegli interventi per i quali è prevista la detrazione fiscale. Si ritiene ingiustificato e vessatorio escludere i certificati bianchi laddove vi siano detrazioni, essendo già prevista la non cumulabilità. In mancanza di incentivi o con incentivi troppo ridotti o difficili da ottenere l’opzione zero (non fare nulla) o l’opzione “usato”, benché inefficienti, saranno le preferite.

Il Ministero propone di andare a rivedere retroattivamente i progetti di efficienza energetica già approvati. Tutto ciò pare configurare la volontà di intervenire retroattivamente sugli incentivi già connessi e di instaurare un sistema di complessità, tale da fare sì che una parte molto significativa degli operatori possa compiere sbagli formali che gli precludano l’accesso agli incentivi o peggio causino fra qualche anno la restituzione di quanto ottenuto. Tutto questo a gravare principalmente su quei piccoli operatori che  non possono permettersi di dotarsi di un articolato insieme di consulenti. Se fosse approvata la proposta del Ministero, i risparmi effettuati e contabilizzati diminuirebbero certamente in modo sostanziale. Gli unici soggetti che ne avrebbero conseguenze positive  sarebbero produttori di energia da fonte termoelettrica, venditori e distributori di gas ed energia elettrica.

di Danila Navarra

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